Il presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella ha concluso mercoledì la sua due giorni in Svizzera con una visita al Politecnico federale di Zurigo (ETHZ) spezzando una lancia in favore di un reintegro a pieno titolo della Confederazione nei programmi di ricerca europei.
Oggi, qui, "una folta presenza di studenti, ricercatori e docenti italiani rispecchia la ricchezza della collaborazione scientifica e tecnologica fra la Svizzera e l'Italia, una delle dimensioni più rilevanti del nostro partenariato bilaterale", ha affermato Mattarella.
"Una collaborazione che si inserisce pienamente nel più ampio contesto europeo e contribuisce allo sviluppo economico e al progresso civile e sociale del nostro continente, grazie anche alla preziosa partecipazione delle università svizzere ai programmi europei nel settore della ricerca e della formazione, come Horizon Europe e Erasmus+, che mi auguro possa presto riprendere a pieno titolo nel quadro di un rinnovato dialogo con Bruxelles", ha aggiunto.
Il presidente della Confederazione Ignazio Cassis ha da parte sua ripercorso gli anni della fondazione dell'ETHZ, sotto l'egida del consigliere federale ticinese Stefano Franscini, e ha sottolineato il suo legame con l'Italia e con il Ticino. Membro del governo nazionale tra il 1848 e il 1857, Franscini è considerato il "padre del Politecnico", ma rappresenta anche la comunità italofona in Svizzera.
Martedì Mattarella è stato ricevuto a Berna con gli onori militari in presenza del Consiglio federale in corpore. In una conferenza stampa tenuta in serata aveva affermato che "è vivo auspicio dell'Italia che il confronto possa presto riprendere su nuove e più robuste basi". A suo dire "lo sviluppo di relazioni sempre più strette tra Berna e l'Unione europea non solo non va abbandonato ma, anzi va coltivato con ancora maggiore convinzione. Unione Europea e Confederazione sono partner necessari, affidabili, amici, interdipendenti, uniti da un destino comune dettato dalla appartenenza alla civiltà europea".
Mattarella visita il Politecnico di Zurigo
Telegiornale 30.11.2022, 13:30