La Svizzera ha riconsegnato all’Iraq tre importanti manufatti culturali mesopotamici esportati illegalmente: si tratta di un antico frammento di statua e due rilievi. A celebrare la consegna la consigliera federale Elisabeth Baume-Schneider, che ha reso i beni al ministro degli Esteri iracheno Fuad Hussein.
La cerimonia si è tenuta venerdì mattina a Berna.
Il frammento di statua
I reperti archeologici, confiscati nel 2023 a Ginevra nell’ambito di un procedimento penale, sono di grande importanza, sottolinea l’Ufficio federale della cultura (UFC) in una nota. I due rilievi, assiri, risalgono all’VIII secolo a.C. e provengono dal sito archeologico di Nimrud-Kalhu. Il frammento invece apparteneva ad un busto reale, stimabile al II-III secolo e originario dell’antica città di Hatra, nei pressi dell’odierna Mosul.
Gli oggetti restituiti fanno parte del patrimonio mesopotamico e sono tra i beni culturali iracheni più a rischio. In via eccezionale, sono esposti per il grande pubblico alla Biblioteca nazionale svizzera fino al sette di giugno.
Uno dei due rilievi
Si tratta della quinta restituzione di beni culturali all’Iraq da parte della Svizzera dal 2005, e di gran lunga la più importante, osserva l’UFC. I due Paesi hanno firmato la Convenzione dell’UNESCO del 1970 che mira a proibire e prevenire l’importazione, l’esportazione e il trasferimento illecito di reperti di questo tipo.
Il secondo rilievo

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Notiziario 24.05.2024, 14:00
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