Svizzera

La Svizzera "torna" in Siria

Riaperto un ufficio umanitario a Damasco. Burkhalter: "Decisione che non legittima il regime a livello politico"

  • 21 dicembre 2017, 09:25
  • 23 novembre, 03:11
Una donna con il suo bambino in un'area rurale di Damasco

Una donna con il suo bambino in un'area rurale di Damasco

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La Svizzera ha di nuovo un ufficio umanitario in Siria, aperto a Damasco quasi tre settimane fa. Lo ha comunicato il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE). Un ufficio umanitario, occorre sottolinearlo, e non una rappresentanza politica o diplomatica.

"Abbiamo finalmente occhi e orecchie a Damasco", ha dichiarato giovedì il delegato del Consiglio federale per l'aiuto umanitario, Manuel Bessler alla SRF. Attraverso quest'ufficio, la Confederazione intende attuare di nuovo i propri progetti in Siria, come la ricostruzione degli ospedali, ha spiegato.

Si tratta del primo ufficio in Siria di un paese occidentale, Unione Europea a parte. Il capo dell'ufficio, tuttavia, non può lavorare liberamente e deve sottostare alle autorizzazioni del regime di Bashar al-Assad per accedere alle zone ribelli.

La decisione di riaprire un ufficio svizzero a Damasco era nota da tempo. Il consigliere federale Didier Burkhalter aveva sottolineato a maggio che "si tratta di rispondere alle esigenze umanitarie e solo umanitarie" e che questa decisione non legittima il regime a livello politico.

ATS/M. Ang.

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