La peste suina africana, letale per i maiali ma non pericolosa per l'uomo, è diffusa in Russia e in tutta l'Europa orientale e negli ultimi mesi nuovi casi sono stati scoperti in Cechia e Romania. La Germania, che come l'Austria non è ancora toccata, è già in allarme e due Land hanno deciso quale forma precauzionale di anticipare il periodo di caccia al cinghiale, animale portatore che percorre anche distanze importanti senza badare a fiumi e confini.
La preoccupazione cresce pure in Svizzera, non al riparo da un'epidemia. La diffusione avviene per contatto diretto, ma il morbo sopravvive, per esempio, nei resti alimentari. La Confederazione ha emanato le prime disposizioni, raccomandando in particolare di non importare carni e insaccati di ritorno da viaggi ad est e ai cacciatori che si recano per il loro hobby in paesi dell'Europa orientale di pulire bene l'equipaggiamento una volta rientrati.
Le conseguenze di una diffusione del virus, contro il quale non c'è cura, potrebbero essere pesanti dal punto di vista economico. Gli allevamenti infettati andrebbero sterminati e i danni raggiungerebbero rapidamente un ammontare di milioni di franchi.
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