La politica sarà più trasparente

La politica svizzera, almeno da un punto di vista finanziario, sarà più trasparente. In futuro le donazioni superiori a 15'000 franchi per campagne elettorali e di voto dovranno venir rese pubbliche. Lo ha deciso lunedì il Consiglio degli Stati che si è allineato a quanto proposto dal Consiglio nazionale facendo un importante passo verso le richieste dell'iniziativa popolare denominata "Più trasparenza nel finanziamento della politica" depositata nel 2017.

Il compromesso uscito dal Parlamento dovrebbe portare i promotori della raccolta di firme a ritirare il testo che chiedeva di fissare il limite a 10'000 franchi. A contare - sottolinea alla RSI la presidente dell'Alleanza per più trasparenza nel finanziamento della politica, la consigliera nazionale socialista Nadine Masshardt - è sia stato approvato il principio che impone ai partiti di dichiarare l'importo e la provenienza di ogni liberalità in denaro o in natura oltre un certo valore ricevuto all’anno e per persona.

La questione però non è ancora del tutto risolta poiché resta una differenza, anche se di peso, tra i due rami del Parlamento: per 25 voti a 19, il Consiglio degli Stati ha infatti deciso di non estendere tale obbligo anche all'elezione dei "senatori" poiché la questione è di competenza cantonale dal momento in cui vengono eletti secondo regole specifiche ai cantoni. La proposta del Nazionale prevede invece la pubblicità dei finanziamenti per i membri del Consiglio degli Stati se superano i 50'000 franchi dopo la loro elezione, e non prima come nel caso dei deputati alla Camera del popolo.

Al voto l'ha spuntata la minoranza "federalista", nonostante la raccomandazione contraria della commissione, sostenuta anche dalla consigliera federale, Karin Keller-Sutter. Il dossier ritorna così al Nazionale affinché affronti la divergenza. L'obiettivo è terminare l'esame del controprogetto durante la sessione in corso.