Su invito della presidente del Consiglio nazionale, Maja Riniker (PLR/AG), 390 donne provenienti da tutta la Svizzera si sono riunite venerdì a Palazzo federale in occasione dell’imminente Giornata internazionale dei diritti delle donne. Il tema di quest’anno, “Donne e sicurezza”, è stato affrontato da diversi punti di vista.
Maja Riniker ha sottolineato che “sono proprio le donne e i bambini a soffrire per primi e più duramente quando la sicurezza non è più garantita”. La presidente del Consiglio nazionale ha anche insistito sull’importanza del diritto internazionale, che “stabilisce le regole e impedisce al più forte di prevalere semplicemente”. Ci troviamo infatti in un momento storico in cui la politica mondiale è alimentata dal concetto “Tesla, testosterone e dollaro”, perciò l’aumento del numero delle donne “nelle operazioni di mantenimento della pace, nei negoziati di pace e nella ricostruzione delle società” diventa urgente.
Molte le donne di spicco che hanno partecipato all’evento con diversi interventi, come Pascale Baeriswyl, ambasciatrice e capo della Missione permanente della Svizzera presso le Nazioni Unite e Nadja Schatzmann, maggiore dell’esercito svizzero e osservatore militare delle Nazioni Unite in Medio Oriente. Nel pomeriggio, le molteplici sfaccettature del tema “donne e sicurezza” sono state esplorate in dieci workshop.
Nell’ottica di dare maggiore visibilità alle donne, Maja Riniker ha presentato un collage di foto delle 77 donne che siedono in Consiglio nazionale e delle 16 del Consiglio degli Stati, esposto nella Sala dei passi perduti durante il suo anno di presidenza.
Anche la presidente della Confederazione, Karin Keller-Sutter, ha preso parte all’evento, rendendo omaggio a Elisabeth Kopp, la prima consigliera federale della storia svizzera. “Elisabeth Kopp è stata la prima donna, o almeno una delle prime, a ricoprire diverse cariche”, ha dichiarato Karin Keller-Sutter, sottolineando che “questo significa anche che ha dovuto lottare particolarmente per accedere a queste posizioni e per essere accettata come donna in queste posizioni”. La presidente della Confederazione ha tenuto presente che “ancora oggi, l’asticella è spesso più alta per le donne che per gli uomini”, e proprio per questo motivo si è dimostrata lieta perché “oggi, nella sala del Consiglio nazionale, è stata dedicata una targa in memoria della prima consigliera federale donna della Svizzera”.