L'obbligo di annunciare i posti vacanti, introdotto a luglio 2018, è rispettato dai datori di lavoro e la sua attuazione è nel complesso conforme alla legge. Lo comunica venerdì la Segreteria di Stato dell'economia (SECO), che ha tracciato un primo bilancio della novità in un rapporto.
Dopo l'entrata in vigore dell'obbligo di annuncio agli Uffici regionali di collocamento (URC), il numero di posti di lavoro si è subito impennato, assestandosi a un livello elevato, si legge in una nota.
CSI 18.00 dell'01.11.2019 Il servizio di Darco Degrussa sulla situazione in Ticino
RSI Info 01.11.2019, 19:32
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Nel primo anno, i datori di lavoro hanno inviato circa 120'000 segnalazioni, per un totale di 200'000 posti assoggettati, pari cioè a quasi il triplo di quanto previsto prima dell'introduzione. In generale, l'integrazione nel sistema è stata un successo e le procedure amministrative fra le varie parti funzionano bene.
Gli annunci vengono trasmessi dalle aziende stesse e, in misura crescente, dalle agenzie di collocamento private. Più dell'80% degli impieghi notificati proviene dal settore alberghiero e della ristorazione, dall'edilizia e dall'industria.
L'imposizione vale solo per le professioni con un tasso di disoccupazione nazionale minimo dell'8%. Come previsto dalla legge, ricorda la SECO, dal 1° gennaio 2020, quando scadrà il periodo transitorio, questo valore soglia verrà abbassato al 5%.
Posti vacanti segnalati, bilancio positivo
Telegiornale 01.11.2019, 13:30
Sindacati prudenti
Il Quotidiano 01.11.2019, 20:00