Le urne, grandi protagoniste di questa domenica

Fra votazioni federali, cantonali e locali, questa domenica sottende numerosi motivi d'interesse. E se ancora non avete votato, queste sono le ultime ore utili per recarvi presso i vostri uffici elettorali. A mezzogiorno i giochi saranno fatti e inizierà l'attesa per i verdetti delle urne.

Si vota anzitutto, ricordiamo, su una modifica costituzionale e su due referendum: nell'ordine, la tassazione minima dei grandi gruppi di imprese, la nuova legge legata alla protezione del clima e la proroga di talune disposizioni della legge Covid-19. In Ticino gli aventi diritto sono inoltre chiamati a pronunciarsi su due modifiche di leggi cantonali: quella che concerne una maggiore flessibilità per l'apertura dei negozi e quella che verte su una deduzione aggiuntiva dei premi di cassa malati per i figli o per le persone bisognose a carico.

Ma ci sono numerosi altri cantoni che, come il Ticino, chiamano oggi alle urne i loro cittadini. E i temi di rilievo sono molteplici. L'introduzione di un congedo parentale a livello cantonale è al centro di votazioni su iniziative lanciate nel canton Berna e a Ginevra. Il modello all'esame degli elettori bernesi si basa su una soluzione di 24 settimane, che si aggiungerebbero ai congedi di maternità e paternità già previsti a livello federale: sia padri che madri disporrebbero così di 6 settimane di congedo parentale e potrebbero poi suddividersi liberamente le 12 settimane rimanenti. Il modello su cui devono esprimersi i ginevrini, invece, prevede di integrare le 16 settimane complessive di congedo maternità con 8 settimane a beneficio dei padri, comprese le due già riconosciute a livello federale dal 2021. Gli esiti delle due votazioni forniranno indicazioni sulla realizzabilità o meno, in avvenire, di una qualche soluzione a livello svizzero.

La tutela del clima, su cui è incentrato uno degli oggetti federali sottoposti al popolo, è correlata anche ad alcune votazioni in programma nel canton Argovia e nel canton Vaud. Gli argoviesi, che oggi avranno l'ultima parola su tre temi a livello cantonale, debbono in particolare esprimersi su una revisione di legge, la quale prevede che almeno il 3% degli edifici venga rinnovato ogni anno in modo da promuovere l'efficienza energetica. I vodesi votano invece su un'iniziativa, sostenuta sia dall'Esecutivo che dal Gran Consiglio, che chiede di ancorare la protezione del clima e della biodiversità direttamente nella costituzione cantonale.

In evidenza, per questa domenica alle urne, è anche la questione dei valori di stima immobiliari. Nel canton Soletta non sono stati più aggiornati dal lontano 1970 e corrispondono solo a poco più di un quinto degli attuali valori. La Confederazione esige un aumento ma un'iniziativa cantonale, avversata sia dal Legislativo che dall'Esecutivo in nome del diritto superiore, punta ad una moratoria di quasi 10 anni su ogni adeguamento al rialzo dei valori preso in considerazione per le imposte sulla sostanza. Il tema, che in Ticino è stato rilanciato dall'iniziativa cantonale depositata a fine gennaio, è anche al centro di un'altra delle ben 6 votazioni in programma a Ginevra: sottoposta a referendum, infatti, è una modifica normativa che concerne segnatamente le stime relative a ville e proprietà per piani.

I temi energetici sono invece legati alle votazioni indette per oggi nel canton Turgovia, dove è attivo da anni un fondo destinato alla promozione delle fonti rinnovabili. Sottoposta a referendum è la decisione del Legislativo di abolire il tetto massimo di 22 milioni di franchi per la dotazione del fondo, in modo da potervi immettere ulteriori risorse quando lo consentono i conti cantonali. Una seconda votazione attiene invece alla destinazione dei 127 milioni di franchi che lo Stato otterrà grazie ad una parziale privatizzazione della banca cantonale: e fra i progetti beneficiari ne figura anche uno che riguarda lo sfruttamento nel cantone dell'energia geotermica.

Nel Giura, sull'onda del dibattito sorto dopo la vicenda che a Ginevra ha visto coinvolto Pierre Maudet, il corpo elettorale vota su una revisione costituzionale, che consentirebbe di rimuovere i ministri cantonali nel caso di gravi mancanze o di una durevole incapacità a esercitare le loro funzioni. La stessa possibilità, per queste fattispecie, sarebbe estendibile anche ai membri delle autorità giudiziarie e dei municipi. Con tale progetto il Parlamento e il Governo giurassiani puntano a consolidare il buon funzionamento delle istituzioni del cantone.

L'introduzione di un salario minimo a livello comunale, una prima in Svizzera, è l'ipotesi su cui si vota nelle città di Zurigo e Winterthur. Nel maggior agglomerato del Paese la soluzione sottoposta agli elettori consiste in un salario di circa 4'000 franchi al mese per un lavoro a tempo pieno. A Winterthur, dove il progetto in materia è sostenuto dal Municipio ma non dalla maggioranza del Legislativo, la remunerazione minima sarebbe di 23 franchi all'ora. In entrambe le città la misura andrebbe soprattutto a beneficio dei lavoratori di settori con bassi salari, come quelli della ristorazione, delle pulizie e delle vendite al dettaglio.

Anche alcune località della Svizzera italiana chiamano oggi i propri elettori alle urne, su temi di rilevanza locale. Come a Mesocco dove, in relazione al progetto di rilancio turistico di San Bernardino, si vota sul diritto di compera di terreni comunali, e sul trasferimento dello sfruttamento edificatorio, a favore della società guidata dall'imprenditore Stefano Artioli. A Monteceneri, invece, è sottoposto a referendum lo stanziamento di un credito di oltre 2 milioni di franchi, per il rinnovo e l'estensione delle condotte di acqua potabile lungo la strada cantonale a Rivera.

Un'ampia copertura degli esiti delle votazioni sarà assicurata come sempre dalla RSI sul web, in televisione, alla radio e attraverso le pagine di Teletext. E a partire dalle 12.00, con il liveticker di RSI News, potrete seguire in tempo reale proiezioni, risultati, reazioni e commenti.

Alex Ricordi