I cittadini svizzeri domenica si sono espressi in modo chiarissimo. I risultati usciti dalle urne, pur interpretabili, sono di ampiezza tale da non lasciar margine a molte discussioni sulla volontà popolare. Questa volta, complice il fatto che i contrari non sono riusciti a formare grandi coalizioni, corrisponde a quella del Consiglio federale e della maggioranza del Parlamento.
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Cantoni
https://www.rsi.ch/info/dossier/votazioni-federali/Imposizione-minima-grandi-imprese--1759132.html
Il Partito socialista ha tentato da solo di contestare le modalità di applicazione della modifica costituzionale necessaria per introdurre anche in Svizzera l’imposizione minima del 15% per i grandi gruppi di imprese attivi a livello internazionale che realizzano una cifra d’affari annua di almeno 750 milioni di euro. La sua posizione non ha fatto breccia neppure in Romandia dove la sinistra, tradizionalmente, ottiene il maggiore consenso. Nel canton Vaud, a Ginevra e a Neuchâtel la proposta è stata addirittura approvata da circa l’85% dei votanti, mentre a livello nazionale è passata con qualcosa meno del 79% di sì, con uno scarto di quasi 1,3 milioni di voti.
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Cantoni
https://www.rsi.ch/info/dossier/votazioni-federali/Legge-sul-clima--1759133.html
Discorso simile vale per l’opposizione dell’UDC al testo elaborato quale controprogetto indiretto all’Iniziativa per i ghiacciai. A differenza del PS, il partito presieduto dal ticinese Marco Chiesa è però riuscito a convincere della bontà della sua posizione quasi il 41% dei votanti e la maggioranza dei cittadini di alcuni cantoni della Svizzera centro-orientale. I no alla legge sul clima sono infatti risultati in maggioranza a Obvaldo, Nidvaldo, Uri, Zugo, Glarona, Turgovia e Appenzello Interno.
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Cantoni
https://www.rsi.ch/info/dossier/votazioni-federali/Legge-COVID-19--1759134.html
I corona scettici (guidati dalle associazioni Mass-Voll e Amici della Costituzione), malgrado la situazione non desti più grande preoccupazione nella popolazione, non hanno ottenuto un risultato molto diverso da quello delle due passate votazioni sulla legge Covid-19 che avevano sollecitato tramite domanda di referendum. Nel giugno 2021 i sì erano stati il 60,2%; nel novembre 2021 il 62% e stavolta il 61,9% con tre soli cantoni ad opporsi: Obvaldo, Svitto e Appenzello Interno.
Speciale votazioni
Democrazia diretta 18.06.2023, 12:50