La maggioranza del popolo svizzero è ancora a favore dei tre oggetti messi in votazione a livello federale, nonostante vi sia stata una chiara polarizzazione verso il No nel corso delle ultime settimane. Il caso più evidente è quello del progetto sull’imposta minima OCSE, seguito dalla legge Covid-19 e dalla legge sul clima. Lo rivela il secondo sondaggio SSR sulle votazioni federali del prossimo 18 giugno.
Gli esiti generali del secondo sondaggio SSR
Federali del 18 giugno 2023: panoramica delle intenzioni di voto
Imposizione minima OCSE/G20
Alla fine di maggio, il 73% degli aventi diritto avrebbe votato a favore della modifica costituzionale sull’imposizione speciale dei grandi gruppi d’impresa, mentre il 24% contro. Sebbene la quota dei favorevoli sia diminuita di 11 punti percentuali tra i due sondaggi effettuati dalla SSR e la quota dei contrari sia più che raddoppiata, persiste una netta maggioranza a favore della riforma. Tendenza che si conferma anche nella Svizzera italiana. In effetti, gli stessi intervistati si aspettano verosimilmente che l’imposizione minima OCSE venga accettata dal popolo.
Attuazione progetto OCSE: il quadro dei risultati del sondaggio a livello nazionale e regionale
Gli argomenti a favore del primo oggetto in votazione il prossimo 18 giugno incassano il sostegno di circa l’80% degli intervistati. La riforma viene considerata equa dal 77% degli interpellati, in quanto si rivolge solo a gruppi di imprese attive a livello internazionale e non a imprese più piccole e garantirebbe alla Svizzera un gettito fiscale maggiore, pur mantenendo una piazza economica attrattiva.
Il più forte degli argomenti contrari alla riforma rimane ancora il problema della distribuzione dei fondi: per una maggioranza del 53% c’è il rischio che un piccolo numero di cantoni fiscalmente attraenti riceva una parte consistente delle entrate fiscali, il che esacerberebbe la concorrenza fiscale.
Legge sul clima, sull'innovazione e sulla sicurezza energetica
Il secondo oggetto posto in votazione, la legge sul clima elaborata come controprogetto indiretto alla "Iniziativa per i ghiacciai", registra una tendenza più marcata nell’aumento dei contrari (+11 pp). Complessivamente, questo sviluppo ha ridotto il vantaggio dei favorevoli di 9 punti percentuali ma resta comunque una maggioranza del 63% a favore del testo. Durante il primo sondaggio SSR effettuato lo scorso aprile, nella Svizzera italiana si era riscontrata la quota più elevata di opinioni favorevoli (82%). A livello regionale si assiste a una perdita di consensi così come rilevato nel resto del Paese: a poche settimane dal voto i favorevoli sono scesi al 61%.
Legge sul clima: il quadro dei risultati del sondaggio a livello nazionale e regionale
La formazione di opinioni su questo tema si attesta a un livello avanzato seppur non ancora completo. Per gli esperti dell’istituto di ricerca Gfs.bern questo dipende dal fatto che la fase principale delle campagne a favore e contrarie alla nuova legge siano ancora in pieno svolgimento.
I sostenitori della legge rimangono in una posizione migliore, perché in termini di argomenti hanno convinto una chiara maggioranza della popolazione rispetto agli avversari. Tuttavia, tutti e tre gli argomenti a favore hanno perso consensi nell'ultimo mese (approvvigionamento elettrico sicuro con l'abbandono dell'energia fossile, incentivi e meno dipendenza dalle importazioni di elettricità), mentre quelli contrari hanno guadagnato terreno, ad indicare che l'opposizione alla legge sul clima si è fatta più convincente. L'argomento dei costi è particolarmente convincente tra gli elettori non partitici e quelli vicini all'UDC.
Legge Covid-19
Per quanto riguarda le modifiche alla legge Covid-19, rimangono praticamente invariati i Sì che si attestano al 67% (+1pp), mentre i No crescono di 3 punti percentuali rispetto al precedente rilevamento, ottenendo il 31% delle preferenze degli interpellati. Nella Svizzera italiana si nota un aumento significativo dei contrari.
Legge Covid-19: il quadro dei risultati del sondaggio a livello nazionale e regionale
Alla luce delle due precedenti votazioni (13 giugno 2021: 60,2% Sì / 28 novembre 2021: 62% Sì), dato il continuo vantaggio del Sì e la valutazione degli argomenti, lo scenario più probabile per il voto del 18 giugno 2023 è l'adozione della legge Covid-19.
Il 45% dei cittadini andrà a votare
Secondo il sondaggio condotto a fine maggio, il 45% dei cittadini con diritto di voto intende recarsi alle urne il prossimo 18 giugno, in aumento di 5 punti percentuali rispetto ai dati rilevati a fine aprile. Il dato è in linea con la media del 47% registrata tra il 2011 e il 2022.
Il sondaggio di gfs.bern
I risultati del sondaggio, effettuato fra il 23 e il 31 maggio 2023, sono stati elaborati sulla scorta delle risposte pervenute attraverso interviste telefoniche e sulle pagine appositamente allestite sui portali d'informazione della SSR. Vi hanno partecipato 10'334 persone dalla Svizzera tedesca, 2'011 dalla Svizzera francese e 310 dalla Svizzera italiana. Il margine d'errore statistico, per eccesso o per difetto, è stimato a 2,8 punti percentuali.
Votazioni 18 giugno: verso tre "sì"?
Telegiornale 07.06.2023, 12:30