Svizzera

Tre "sì" all'orizzonte

Primo sondaggio SSR sulle votazioni federali del 18 giugno: "minimum tax", legge sul clima e legge Covid hanno per ora ampie maggioranze di consensi

  • 12 maggio 2023, 06:00
  • 13 maggio, 11:44
A questo primo rilevamento in vista delle votazioni hanno contribuito quasi 12'000 aventi diritto di tutte le regioni linguistiche

A questo primo rilevamento in vista delle votazioni hanno contribuito quasi 12'000 aventi diritto di tutte le regioni linguistiche

  • archivio keystone

Se si fosse votato a inizio mese, "minimum tax", legge sul clima e revisione della legge Covid-19 sarebbero state approvate e con ampie maggioranze a favore. È il dato globale che emerge dai risultati del primo sondaggio SSR sulle votazioni federali del 18 giugno: un rilevamento, elaborato dall'istituto demoscopico Gfs.bern, a cui nei giorni scorsi hanno contribuito quasi 12'000 aventi diritto di tutte le regioni linguistiche del Paese.

Gli esiti generali di questo primo sondaggio

Gli esiti generali di questo primo sondaggio

  • RSI/Gfs.bern

Il primo tema su cui saremo chiamati a pronunciarci è l'attuazione del progetto dell’OCSE e del G20 sull'imposizione dei grandi gruppi di imprese: si tratta, in estrema sintesi, di introdurre anche in Svizzera un'aliquota minima del 15% sui loro utili. La modifica costituzionale che va in questa direzione incassa per ora, fra opinioni decisamente o tendenzialmente a favore, l'84% dei consensi. E in Romandia e nella Svizzera italiana si registra un dato superiore di qualche punto a quello nazionale.

Grandi imprese e "minimum tax": il quadro dei risultati del sondaggio a livello nazionale e regionale

Grandi imprese e "minimum tax": il quadro dei risultati del sondaggio a livello nazionale e regionale

  • RSI/Gfs.bern

Ben 4 interpellati su 5 condividono tutta una serie di argomentazioni a sostegno della riforma: il maggior gettito fiscale e quindi le maggiori risorse allo Stato per rendere più attrattiva la piazza economica; l'obiettivo di impedire la fuga di grandi imprese verso Paesi con bassa fiscalità; il fatto che nulla cambierà per le aziende di minori dimensioni. Il progetto sembra quindi partire con un considerevole vantaggio. Sul tema, rammentano però gli esperti di Gfs.bern, la formazione delle opinioni si attesta ancora ad un livello medio-basso.

01:38

Notiziario delle 06.00 del 12.05.23 - La corrispondenza da Berna di Anna Riva

RSI Info 12.05.2023, 07:40

Si registra quindi una netta maggioranza di opinioni a favore anche per il secondo oggetto posto in votazione: la legge sul clima, sull'innovazione e sulla sicurezza energetica, che è stata elaborata come controprogetto indiretto alla "Iniziativa per i ghiacciai". Pareri di segno più o meno positivo sono stati espressi dal 72% degli interpellati. Il fronte dei contrari arriva invece al 25%, mentre a livello regionale è proprio nella Svizzera italiana che si riscontra la quota più elevata (82%) di opinioni favorevoli.

Gli esiti del rilevamento, sempre declinati a livello nazionale e regionale, sulla nuova legge federale per la protezione del clima

Gli esiti del rilevamento, sempre declinati a livello nazionale e regionale, sulla nuova legge federale per la protezione del clima

  • RSI/Gfs.bern

Anche sul piano argomentativo i favorevoli alla normativa appaiono avvantaggiati. Quasi tre quarti degli interpellati, ad esempio, ritengono che sia giudizioso avanzare sulla via dell'abbandono dei combustibili fossili, al fine di assicurare approvvigionamenti di energia sicuri e a lungo termine. Fra le argomentazioni di segno contrario, invece, la più condivisa (39%) è quella secondo cui la legge porterà a forti aumenti dei prezzi dell'elettricità. Se infine si considerano le affiliazioni ai partiti, solo fra i simpatizzanti dell'UDC si constata una maggioranza di pareri contrari (63%). In tutti gli altri schieramenti, invece, il sostegno alla normativa si impone più o meno nettamente.

Il 18 giugno si tornerà a votare sulla normativa che ha fornito un quadro legale per le decisioni del Governo sul fronte della lotta antipandemica. È infatti riuscito un referendum contro la proroga, decisa dal Parlamento a fine 2022, di diverse disposizioni della legge Covid-19. Ma questa revisione, almeno per ora, sembra fare breccia: è infatti il 68% dei partecipanti al sondaggio a dirsi decisamente o tendenzialmente favorevole. Lo schieramento dei contrari raggruppa invece il 28% degli interpellati.

Le tendenze inquadrate dal sondaggio sul referendum che concerne la legge Covid-19

Le tendenze inquadrate dal sondaggio sul referendum che concerne la legge Covid-19

  • RSI/Gfs.bern

La modifica della legge prevede anche la possibilità di rilasciare ancora i certificati Covid eventualmente necessari, se richiesti da altri Paesi, per i viaggi all'estero. E la necessità di avere una base legale in questo senso rappresenta l'argomentazione più condivisa (75%) a sostegno della revisione. Ma il 73% degli interpellati è anche dell'idea che, grazie alla legge, nuovi medicamenti potranno essere resi disponibili velocemente, in modo da proteggere le persone più a rischio. L'argomento di segno contrario più sostenuto (55%) è invece quello secondo cui lo stato di situazione particolare debba rimanere un'eccezione.

Anche i dati di questo sondaggio sono stati elaborati sulla scorta di interviste telefoniche e dei pareri espressi direttamente attraverso i portali d'informazione della SSR. Il margine d'errore statistico, per eccesso o per difetto, è di 2,8 punti percentuali.

Alex Ricordi

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