I ghiacciai non si sono mai sciolti così tanto come durante questa estate e l’acqua persa non tornerà più. La diagnosi arriva direttamente dalla Rete di monitoraggio dei ghiacciai svizzeri (GLAMOS), che è stata al capezzale di una ventina di giganti bianchi morenti.
I primi risultati del rapporto, che sarà consegnato in autunno, sono "estremi e preoccupanti". Ad inizio settembre, il direttore di GLAMOS, Matthias Huss, sta lavorando sul ghiacciaio del Gries nelle Alpi vallesane. "Sarà presto dimezzato" dice osservando il fondo di un crepaccio.
Negli scorsi mesi Huss, che è glaciologo al Politecnico federale di Zurigo, e il suo team hanno misurato la reazione diretta di una ventina di ghiacciai alle condizioni climatiche. "Altri anni, come il 2011, il 2015, il 2018 e il 2019, hanno già visto una fusione molto forte. Ma il 2022 è davvero diverso e batte tutti i record" dice Huss.
I danni del caldo misurati in metri
Per stabilire il bilancio di massa vengono fatte due misurazioni, la prima in aprile per scoprire quanta neve ha ricoperto il ghiaccio. "Questo strato è importante perché contribuisce ad alimentare e proteggere il ghiacciaio durante i mesi estivi" spiega a Keystone/Ats l’esperto. Il secondo controllo avviene a settembre per misurare i danni del caldo.
Nel caso del Gries il team ha notato una perdita di 4 metri di neve sulle parti più alte del ghiacciaio. Un record. "È straordinario: è due o tre volte superiore agli altri anni", insiste Huss. Lo stesso vale per il ghiacciaio Findel sopra Zermatt, che si è sciolto di oltre 2 metri a un'altitudine di 3.400 metri, mentre "finora è sempre stato in grado di accumulare neve sufficiente per tutta l'estate". Il ghiacciaio del Corvatsch, nei Grigioni, si è sciolto così tanto da non poter più essere misurato.
"I piccoli sono già condannati"
La situazione non può migliorare. Lo scioglimento fa emergere le rocce che accumulano calore e intensificano ulteriormente la perdita di massa. "È difficile vedere questi cambiamenti. I ghiacciai reagiscono molto lentamente e i risultati attuali sono la risposta ad azioni intraprese 20 o 30 anni fa. In questo senso – afferma Huss - i piccoli ghiacciai sono già condannati”. Se però reagiamo ora, rispettando il limite di riscaldamento globale stabito dagli Accordi di Parigi, secondo l’esperto, sarà ancora possibile salvare un terzo dell’attuale massa dei maggiori ghiacciai svizzeri. Che rappresentano anche importanti serbatoio d’acqua: “Una volta terminato lo scioglimento, le estati intensificheranno la siccità dei fiumi Rodano e Reno. Acqua potabile, irrigazione… tutto sarà più complicato” avverte Matthias Huss.
Notiziario 11.00 del 06.09.2022 - Fondo per il clima, via all'iniziativa
RSI Info 06.09.2022, 11:25
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