Il "terrore dei giudici", dopo più di 20 anni di vertenze giudiziarie, è stato sconfessato dal Tribunale cantonale di Zurigo. Si tratta di un 78enne, ex campione svizzero di canottaggio, che si vanta di aver stracciato più di 800 multe.
L'uomo ha finora cercato di sfruttare tutte le lacune scoperte fra i capoversi delle leggi svizzere. La sua strategia: spetta ai magistrati e non alla polizia dimostrare che alla guida della vettura fotografata da un radar o parcheggiata senza pagare ci fosse effettivamente lui e non un suo famigliare o conoscente. La sua ultima trovata riguardava però la legittimità stessa dell'uso di apparecchi di sorveglianza: sosteneva che, per il codice di procedura civile, il loro uso dovesse essere ordinato dal Ministero pubblico.
La corte di giustizia ha smontato senza mezzi termini questa teoria. Gli strumenti a cui fa riferimento il codice sono quelli che servono all'autorità inquirente per decidere eventuali misure coercitive, mentre nella fattispecie i radar non mirano a una singola persona. Il 78enne si vede ora dunque obbligato a pagare due delle tante multe ricevute, una di 40 e l’altra di 120 franchi.
ATS/Nad