"È troppo presto per dire se e quanto il Parlamento europeo è cambiato nei nostri confronti — ha esordito Doris Fiala, presidente del gruppo interparlamentare Svizzera-Unione Europea, lunedì ai microfoni della RSI (ascolta l'audio in allegato) —. A stupirmi è stata la partecipazione, in crescita. Attendo con curiosità le analisi per trarne insegnamenti per la campagna in vista delle nostre elezioni federali".
"In particolare voglio capire il ruolo degli influencer, sembra che sulle reti sociali abbiano avuto un impatto senza precedenti". Ma la vera questione è se il rafforzamento dei partiti nazionalisti possa aiutare la Confederazione a migliorare alcuni aspetti dell'accordo quadro. "L'Unione europea è molto occupata di sé stessa, di certo è interessata ai buoni rapporti con la Svizzera, ma non possiamo pensare di essere troppo importanti...", ha sottolineato Fiala.
"Sarà molto interessante vedere chi sarà il nuovo presidente della Commissione europea, anche se non saprei chi sarebbe meglio per noi. L'importante è restare dinamici nelle relazioni. Ma prima, certo, dobbiamo decidere sull'accordo quadro con una votazione popolare".
E per le federali di ottobre?
Klaus Armingeon, politologo dell'Università di Berna, ha confermato, lunedì all'agenzia Keystone-ATS, la difficoltà nel fare previsioni in vista delle elezioni federali di ottobre dopo il voto europeo: "In Svizzera abbiamo una costellazione differente: c'è un sistema partitico molto polarizzato, con l'UDC da una parte, a destra, e il PS dall'altra, a sinistra. Queste due formazioni sono già i primi due partiti elvetici".
Il professore bernese ritiene che come per le elezioni europee, i temi centrali saranno le discussioni sull'immigrazione e la contrapposizione tra fautori dell'apertura e sostenitori della chiusura nei confronti dell'UE. La protezione climatica potrebbe essere un argomento importante, ma potrebbe tuttavia essere limitato se al centro dei dibattiti vi saranno gli effetti che la politica ambientale potrebbe avere sul portamonete dei cittadini (benzina, riscaldamento, imposte, impieghi).
Ma non solo: la Confederazione è retta da un governo di concordanza in cui sono presenti tutti i principali partiti e non v'è un frazionamento tra il Governo e l'opposizione come nei paesi vicini. "In Svizzera i partiti governativi possono giocare pure un ruolo d'opposizione", aggiunge il professore bernese. Infine, nei rapporti tra Berna e Bruxelles la composizione del Parlamento europeo non è così importante, "poiché il legislativo dell'UE è debole". Tra le varie istituzioni europee il Parlamento gioca infatti un ruolo minore, secondo Armingeon.
27.05.2019: Le reazioni dalla Svizzera