Svizzera

Linea rossa o no

Cassis chiede una discussione sulle misure di accompagnamento alla libera circolazione

  • 19 giugno 2018, 23:22
  • 23 novembre, 01:07
01:38

RG 12.30 del 20.06.18: la corrispondenza di Gianluca Olgiati con la reazione di Hans Hess, presidente all'associazione dell'industria metalmeccanica Swissmem

RSI Info 20.06.2018, 14:38

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Il consigliere federale Ignazio Cassis, ospite martedì a Zurigo della 12ma giornata dell'industria metallurgica e delle macchine (Swissmem) ha difeso la necessità di un accordo istituzionale con l'Unione Europea e ha detto di aspettarsi una discussione sull'intangibilità delle misure di accompagnamento alla libera circolazione delle persone.

01:37

Cassis difende ancora una volta l'accordo quadro con l'UE

Telegiornale 19.06.2018, 22:00

Concessioni per avere un'intesa

Il ministro degli esteri ha ribadito che il Consiglio federale continua ad attenersi agli obiettivi che esse perseguono. La domanda è tuttavia se non si debba cambiare qualcosa nella loro attuazione. Secondo Cassis, l'intesa con Bruxelles dipende da quanto la Svizzera sia disposta a venire incontro all'UE sulla questione. "Se rimaniamo sulla posizione che nulla deve cambiare, sarà difficile che l'UE accetti", ha detto il consigliere federale ticinese, perché "i caponegoziatori sentono Svizzera e pensano Brexit". In altre parole, non vogliono creare precedenti.

"Qui siete chiamati in causa come partner sociale insieme ai sindacati", ha proseguito Cassis rivolgendosi agli imprenditori: "Esiste un certo margine di manovra?" Il Consiglio federale dà tempo alle trattative fino ad ottobre. In seguito ci saranno elezioni in diversi paesi europei e anche in Svizzera nell'autunno 2019. Ulteriori negoziati potrebbero essere rinviati fino al 2020.

Comprensione per i sindacati

Cassis aveva causato scalpore la settimana scorsa dichiarando ai microfoni della radio svizzerotedesca SRF di essere disposto a fare qualche concessione al riguardo, come un allentamento dell'obbligo per i prestatori di servizi esteri di inoltrare la notifica almeno otto giorni prima di iniziare il lavoro nella Confederazione. Sinistra e sindacati avevano subito reagito con sdegno, insistendo che la regola degli otto giorni è un pilastro irrinunciabile. Cassis ha "perso la testa" e mette in gioco tutti gli accordi bilaterali, ha affermato venerdì il presidente dell'Unione sindacale svizzera e consigliere agli Stati Paul Rechsteiner in una conferenza stampa a Berna. Cassis ha mostrato comprensione per le aspre critiche sindacali: "All'equilibrio attuale si è a lungo lavorato. Perciò capisco la paura.

pon/ATS

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