Il 20 febbraio 1994, esattamente 20 anni fa, il popolo accettò in votazione popolare l’Iniziativa delle Alpi, il cui scopo era il trasferimento del traffico merci dalla strada alla ferrovia. Oggi (giovedì) a Berna, i promotori sono tornati a chiedere che il testo venga infine applicato.
Il “sì” valeva comunque la pena, il principio del passaggio dalla gomma alla rotaia è ormai ampiamente accettato, ha fatto sapere il gruppo di politici ticinese, grigionesi, urani e vallesani. Altrimenti, oggi sarebbero 2 milioni i camion che ogni anno attraversano le Alpi (invece di 1,2 milioni) e i divieti di circolazione la notte e la domenica sarebbero certamente stati ammorbiditi, con conseguenze sul benessere della popolazione che vive lungo gli assi di transito.
Ciononostante, gli obiettivi non sono stati raggiunti: la soglia prevista dalla legge di applicazione è di 650'000 mezzi pesanti l’anno e attualmente si prevede di raggiungerla nel 2018, due anni dopo l’apertura del tunnel di base del San Gottardo. Gli iniziativisti vogliono il rispetto di questo termine, mentre l’ASTAG, l’associazione degli autotrasportatori, vorrebbe mantenere un milione di transiti fino al 2030.
Il presidente dell’Iniziativa delle Alpi, Fabio Pedrina, denuncia inoltre il “cavallo di Troia” costituito dal progetto di raddoppio del tunnel autostradale del San Gottardo, “un nuovo attacco alla fortezza alpina”.
ATS/pon
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RG 12.30 Il servizio di Johnny Canonica
RSI Info 20.02.2014, 13:26
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