Locazione e disdette per bisogno personale

Ancora legato al diritto di locazione è il terzo oggetto legato alle prossime votazioni federali. Si tratta di una modifica del codice delle obbligazioni che consentirebbe ai proprietari di far valere in modo più agevole la necessità personale, o dei loro parenti stretti o affini, per il recupero di abitazioni o locali da essi posti in locazione. In funzione delle disdette dei contratti, sarà sufficiente che il bisogno personale invocato da un locatore risulti importante e attuale. Le conseguenze della revisione di legge avranno così effetti in tre casi.

Il primo concerne le situazioni caratterizzate da dispute fra proprietari e inquilini. Durante un procedimento di conciliazione o di fronte al giudice, non è dato al locatore di procedere ad una disdetta. Tale possibilità gli è preclusa anche nei 3 anni seguenti alla chiusura di un procedimento risultato favorevole all’inquilino o chiuso con un accordo fra le parti. In avvenire, però, se la revisione di legge venisse accolta, il bisogno personale sostenuto dal proprietario prevarrebbe su questa tutela dalle disdette di cui beneficia l’inquilino.

Disdetta locazione per bisogno personale: guarda il VIDEO esplicativo diffuso in vista della votazione

Altri effetti della nuova normativa riguardano la protrazione dei rapporti locativi. Per un inquilino una disdetta può avere conseguenze gravose: le stesse che, su sua istanza, possono poi indurre l’autorità di conciliazione o il giudice a consentirgli di rimanere nell’abitazione oltre i termini indicati dalla disdetta. Questi prolungamenti tuttavia, in presenza di un bisogno personale importante e attuale fatto valere dal locatore, potrebbero in futuro essere ridimensionati o non essere più riconosciuti.

Conseguenze interverrebbero anche nel caso di nuove titolarità degli immobili. Già attualmente un nuovo proprietario può disporre, per bisogno personale, una disdetta dei contratti in essere con 3 mesi di preavviso per le abitazioni e di 6 per i locali commerciali: una possibilità a cui in avvenire, per via della modifica legislativa, gli acquirenti degli immobili potranno far capo più frequentemente.

Gli argomenti dei contrari

Anche contro questa modifica del diritto di locazione è stato promosso con successo un referendum. I contrari alla revisione vi ravvisano, come per le nuove norme sulla sublocazione, un attacco della lobby immobiliare contro i diritti dei locatari. E l’obiettivo, sostengono, consiste nel rendere più facili le disdette dei contratti di locazione, per poi imporre pigioni ancora più onerose.

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I promotori del referendum sottolineano il fatto che il bisogno personale è già previsto dalla legge e già si presta ad abusi per imporre disdette dei contratti. Con le nuove norme decadrà il criterio dell’urgenza da parte dei proprietari e sarà indebolita la protezione degli inquilini: con prospettive gravose, in particolare, per gli anziani e le famiglie e le persone con entrate modeste.

La posizione dei favorevoli

Governo e Parlamento pongono l’accento sul fatto che di frequente, anche in presenza di una necessità personale, può trascorrere molto tempo prima che i locatori possano recuperare i loro locali. Si tratta quindi di allentare le disposizioni in materia, per far sì che questo bisogno possa esser fatto valere.

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Per il resto i favorevoli sostengono che, anche con le nuove norme, gli interessi e i diritti procedurali degli inquilini rimarrebbero tutelati. Per quanto attiene alle protrazioni il bisogno personale avrà un peso più marcato, ma i giudici potranno comunque disporre prolungamenti volti a mitigare l’impatto per i locatari. Inoltre resterà garantito il diritto degli inquilini, nel caso di un passaggio di proprietà di un immobile e di disdette dal nuovo titolare, ad un indennizzo da parte del precedente proprietario.