Le Ferrovie federali svizzere favorirebbero attivamente il transito dei migranti in Svizzera. Il dibattito è stato sollevato dalla trasmissione della SRF "Rundschau", mercoledì sera. Secondo una direttiva interna delle ferrovie, le persone che attraverso il confine orientale raggiungono Buchs (SG) con un treno notturno, da lì vengono indirizzate direttamente su un vagone speciale verso Zurigo e poi Basilea. Quindi attraversano la frontiera francese o tedesca. Il loro numero è in forte crescita in questi mesi, in cui il settore dell'asilo elvetico è molto sollecitato.
In questo modo "le Ferrovie partecipano attivamente alla politica migratoria e non è il loro compito", ha detto alla televisione svizzerotedesca la deputata dei Verdi Greta Gysin. Le FFS rispondono che stanno facendo solo il loro lavoro: quello del trasporto delle persone. Fra i dubbi sollevati, ci sono quelli relativi al rispetto dell'accordo di Dublino, in base al quale il Paese di prima accoglienza deve condurre la procedura.
Sostenuta da una parte, criticata dall'altra, la pratica è stata risollevata anche giovedì mattina a Modem sulla ReteUno della RSI. Sul fronte di chi la difende c'è il consigliere nazionale Marco Romano, presidente della Commissione istituzioni e politica: "Che scoperta!", afferma. "Si tratta di situazioni già vissute anche in Ticino. È meglio strutturare i passaggi ed evitare che queste persone finiscano in mano alla malavita, avere situazioni controllate piuttosto che i drammi vissuti in altri Paesi e già visti anche da noi".