Lo scioglimento dei nevai ha fatto riemergere sul versante svizzero del Cervino i resti di un alpinista che risultava disperso da quattro anni e che con ogni probabilità è rimasto vittima di un incidente.
Si tratta di un giapponese di 40 anni, che il 23 luglio del 2014 era partito da Zermatt per affrontare da solo la scalata alla vetta. Da quel giorno di lui non si avevano più avuto notizie. Questo fino alla sera dell'11 settembre scorso, quando un soccorritore svizzero ha trovato alcune ossa umane e dell'attrezzatura alpinistica ai piedi del versante est del Cervino. Le analisi del DNA - ha fatto sapere oggi la polizia cantonale vallesana - hanno confermato che quelle ossa appartengono allo scalatore nipponico.