Lunedì l'ambasciatore elvetico in Germania ha difeso il rifiuto di Berna di riesportare munizioni di fabbricazione svizzera all'Ucraina, invasa dalla Russia. La Svizzera ha deciso di rinunciare all'uso della forza militare, ha dichiarato Paul René Seger, facendo riferimento al principio di neutralità, il quale "fa parte del nostro DNA", ha dichiarato al quotidiano tedesco Augsburger Allgemeine. "Significa anche che non sosteniamo le guerre", ha aggiunto il diplomatico.
L'ambasciatore si è anche detto sorpreso dalla "portata delle critiche" rivolte alla Svizzera. "Si ha l'impressione che la Confederazione elvetica sia complice se Vladimir Putin vincerà la guerra. Ma 12'000 proiettili non influenzeranno il conflitto e non decideranno la vittoria".
La Germania vuole esportare in Ucraina le munizioni svizzere per il blindato antiaereo Gepard. Tuttavia, la Svizzera deve acconsentire alla riesportazione delle munizioni poiché il Governo tedesco si è impegnato, al momento dell'ordine, a non consegnarle a Paesi in guerra. Berlino ha consegnato all'Ucraina 34 carri armati e 60'000 munizioni, ma non sono sufficienti.
Anche Alain Berset ha ribadito la scorsa settimana il rifiuto della Svizzera di riesportare le munizioni svizzere durante l'incontro con il Cancelliere tedesco Olaf Scholz a Berlino. "Non ci si può chiedere di infrangere le nostre stesse leggi", ha precisato.
Berset in visita in Germania
Telegiornale 18.04.2023, 12:30