Svizzera

Berna-Berlino, resta la distanza sulle armi all’Ucraina

Berset in visita dal cancelliere Olaf Scholz, che auspica un cambiamento della posizione elvetica – Il presidente della Confederazione: “Non potete chiederci di infrangere le nostre leggi”

  • 18 aprile 2023, 13:50
  • 24 giugno 2023, 06:46
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La conferenza stampa congiunta a Berlino

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Di: ATS/dielle

Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha dichiarato martedì di "sperare" in un cambiamento della posizione di Berna, che al momento si rifiuta di consentire alla riesportazione di armi di fabbricazione svizzera in Ucraina.

"Sappiamo che l'Ucraina ha bisogno di sostegno, comprese armi e munizioni, e per questo la Germania ha presentato diverse richieste per capire cosa si potrebbe fare per migliorare la situazione e tenere maggiormente conto delle esigenze dell'Ucraina", ha spiegato il cancelliere in una conferenza stampa congiunta a Berlino con il presidente della Confederazione Alain Berset.

"Siamo consapevoli delle decisioni prese finora e stiamo seguendo molto da vicino l'acceso dibattito in Svizzera, e speriamo che qualcosa accada", ha aggiunto Scholz.

Nonostante le pressioni di Kiev e dei suoi alleati per consentire la riesportazione di armi e munizioni svizzere a Kiev, Berna ha finora respinto le richieste di Germania, Spagna e Danimarca. In parlamento sono in corso diverse iniziative per allentare le regole sulle riesportazioni di armi, ma una decisione non è prevista prima di alcuni mesi.

Berset: “Aiutiamo già, ma non militarmente”

La Svizzera sta attuando le sanzioni contro Mosca, fornisce "aiuti umanitari" ed è pronta a partecipare alla ricostruzione dell'Ucraina, ha dichiarato da parte sua Berset.

Ma il principio della "neutralità" svizzera significa che Berna "non sostiene militarmente nessuna parte", ha aggiunto. "Questo è un impegno che abbiamo preso ripetutamente, nelle nostre leggi e a livello internazionale, ed è anche una questione di credibilità per noi”.

"Non si può chiederci di infrangere le nostre leggi, davvero non si può", ha insistito.

Il presidente della Confederazione ha anche ricordato che il suo Paese ha congelato i beni degli oligarchi russi per un valore di circa 7,5 miliardi di franchi svizzeri, che è "una parte significativa di ciò che è bloccato sul continente e credo che questo dimostri che la Svizzera prende molto sul serio la questione", ha affermato Berset.

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Alain Berset con il presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier

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La settimana scorsa, tuttavia, i Paesi del G7 avevano chiesto alla Svizzera di intraprendere azioni più incisive contro il denaro degli oligarchi russi. Berset durante la sua visita ha incontrato per dei colloqui anche il presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier.

Discussioni anche sulle relazioni Svizzera-UE

A Berlino è pure stato discusso l'attuale slancio positivo delle relazioni tra la Svizzera e l'Unione europea. Negli ultimi colloqui, la Svizzera e l'UE sono riuscite a concordare l'approccio settoriale proposto dal Consiglio federale. Si tratta ora di chiarire le questioni in sospeso per definire una base comune per la preparazione del mandato negoziale.

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