Per lo scatto ufficiale di inizio anno il quasi presidente della Confederazione Ignazio Cassis ha incaricato il fotografo di Ponte Tresa Stefano Spinelli. Molte le domande che sorgono guardando l'immagine. Gliene abbiamo poste alcune. Partiamo dallo sfondo rosa, che sta attorno alla Svizzera. Troppo facile pensare che sia il simbolo di una politica europea diffusa e senza contorni… quindi: qual era l'idea?
Stefano Spinelli
"Lo sfondo rosa è stato scelto dal futuro presidente Ignazio Cassis per dare una nota di speranza e anche di gioia. È un colore gioioso, luminoso. E in un periodo come questo può fare bene un po’a tutti".
Un altro dettaglio che balza all’occhio è l’orologio ferroviario, con un orario preciso…
"Questo orario non è casuale… non so se si può rivelare già ora però! In effetti segna le 18.48… e 22 secondi. Queste sono le cifre esatte da cui partire per un'interpretazione, se qualcuno volesse tentarla (ride)"
Lei non ci aiuta?
"Ma è un po’un quiz che il consigliere federale Ignazio Cassis voleva sottoporre un po' giocosamente alla popolazione…"
OK, lasciamo spazio alla fantasia quindi… Cambiando tema: quanta libertà artistica ha avuto, e quanto invece ha dovuto seguire indicazioni precise?
"Va detto innanzitutto che il progetto iniziale era completamente diverso. Era prevista una foto completamente diversa: in una stazione a Berna, dal vivo, con gli utenti della ferrovia che passavano… sicuramente sarebbe stata più complessa dal punto di vista logistico (spostamenti, sicurezza), ma più “fotografia”, ecco. Poi a causa della nuova ondata di contagi, sul finire dei preparativi, si è dovuto trovare un piano B in pochissimo tempo. Sicché il condizionamento è stato abbastanza forte, con una soluzione tirata fuori dal cappello. Sempre partendo dal concetto della ferrovia, una rete che unisce la Svizzera nella sua diversità e pluralità, si è trovata questa soluzione… un po' grafica, ma sicuramente ad effetto".
Da fotografo cosa prevale ora: il prestigio per aver realizzato questa immagine o il rischio di venir criticati, come capitato in passato per le fotografie del Consiglio federale?
"Ci sono in effetti questi due aspetti. Io sono onorato di aver potuto realizzare questa fotografia. Naturalmente ci si espone alla critica. A molti piacerà, a molti altri non piacerà. Dei gusti non si discute, insomma… Secondo me la foto è riuscita, trasmette quel che doveva comunicare, poi ben venga la critica!"