Non ci saranno chiusure di locali notturni, almeno per ora, ma "questa è un'ultima chance" sul piano della sensibilizzazione. Con queste parole Natalie Rickli, ministra zurighese responsabile della sanità, ha deplorato oggi, domenica, la vicenda del club di Zurigo riferita ieri e sfociata nella quarantena disposta per quasi 300 persone fra visitatori e dipendenti del locale. Tutto ha avuto inizio dall'infezione da coronavirus accertata su un primo visitatore, risultato estremamente contagioso, e poi riscontrata su altri cinque.
In una conferenza stampa organizzata a Zurigo nel primo pomeriggio, i contorni della vicenda sono stati precisati e con dettagli destinati a far riflettere. L'applicazione della quarantena per tutte le persone esposte è stata resa possibile dalle liste di presenza allestite dal locale. Ma molti clienti del club avevano fornito indirizzi e-mail falsi, col risultato di ostacolare seriamente la ricostruzione dei contatti. Inoltre diversi festaioli hanno rivolto insulti alle persone incaricate di rintracciarli per informarli della situazione.
I dipendenti delle discoteche sono quindi invitati a procedere al controllo dei documenti d'identità. Se queste consegne non saranno rispettate, ha ammonito Rickli, le autorità potrebbero nuovamente chiudere i club. La consigliera di Stato si è inoltre detta delusa per il fatto che anche per questa fine settimana, come è emerso da messaggi e immagini diffusi sui social, i festaioli non abbiano rispettato le prescrizioni di distanziamento sociale.
Red.MM/ARi