La nuova legge sui prodotti del tabacco è stata definitivamente affossata giovedì pomeriggio dal Consiglio nazionale e il consigliere federale che dirige la sanità, Alain Berset, ne è uscito così sconfitto. “Avrei voluto che il Parlamento accettasse almeno di discutere la legge per poi modificarla”, ha spiegato il ministro. E con la bocciatura odierna, per i prossimi anni non vi saranno ulteriori restrizioni in relazione alla pubblicità delle sigarette.
L’obiettivo del Consiglio federale consisteva nel tenere in considerazione tanto la salvaguardia della salute quanto gli interessi economici. Ma la sensazione percepita all’interno del Parlamento è che a prevalere siano state soprattutto le motivazioni formulate dai vertici dell’industria del tabacco. Berset ha rimarcato che la legge non era “un attacco all’economia, quanto piuttosto il contrario, e si è potuto dimostrare che il tabagismo provoca costi per quasi 4 miliardi di franchi in termini di produttività”.
Dal canto suo, la sinistra ha rammentato inutilmente i danni causati alla salute, le migliaia di morti legati al tabagismo, i costi derivanti dal fumo e l’importanza di limitare la pubblicità per evitare nel limite del possibile che le nuove generazioni comincino a fumare. All’opposto, per UDC, PLR e parte del PPD la nuova normativa sottostima la responsabilità individuale ed è un intervento troppo marcato dello Stato in ambito economico.
Il rinvio della legge non impedisce però di lottare contro il tabagismo. Alain Berset ha infatti spiegato che “restano elementi relativamente importanti e c’è già un accordo per fissare in tutta la Svizzera l’età minima per l’acquisto delle sigarette a 18 anni”. Il Governo ora torna al lavoro per definire una nuova norma che dovrebbe arrivare nelle mani dei parlamentari tra un paio d’anni.
RG/EnCa
Dal TG20:
Affossata la legge sul tabacco
Telegiornale 08.12.2016, 21:00
RG delle 18.30 dell'8 dicembre 2016; il servizio di Mattia Serena
RSI Info 08.12.2016, 19:25
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