Svizzera

Non solo federali

I risultati delle votazioni cantonali in programma per questa domenica in altri sette cantoni

  • 10 febbraio 2019, 15:02
  • Ieri, 23:01
Una panoramica, cantone per cantone

Una panoramica, cantone per cantone

  • rsi/pxl

Votazioni cantonali, come in Ticino, hanno avuto luogo oggi a Ginevra e in 6 cantoni della Svizzera tedesca.

Nel canton Berna è stata nettamente approvata (76,4% di voti a favore) la nuova legge che consentirà alla polizia di operare più efficacemente contro il crimine organizzato e la cybercriminalità. Il testo consente anche di chiamare alla cassa, per i costi legati all’intervento delle forze dell’ordine, gli organizzatori di manifestazioni che degenerano. Una disposizione permette inoltre alla polizia di allontanare persone che si insediano, senza autorizzazione, su terreni privati o di collettività. Il comitato promotore del referendum l’aveva qualificata come una misura apertamente discriminatoria nei confronti dei nomadi.

Respinta invece di stretta misura, con il 50,6% di “no”, la revisione della legge cantonale dell’energia volta a limitare drasticamente il ricorso al riscaldamento a nafta o a gas negli edifici. Il testo, finito nel mirino di un referendum, aveva il sostegno sia del Governo che del Legislativo cantonale. I contrari denunciavano la normativa come un primo passo verso un’interdizione completa di queste modalità di riscaldamento negli immobili. La partecipazione al voto sui due oggetti cantonali è stata del 37,9%.

Scartata l'idea di una fusione fra gli ospedali cantonali di Basilea città e Basilea campagna. Il progetto, che se approvato avrebbe sancito una prima in Svizzera, si articolava in due accordi intercantonali. L'approvazione complessiva del progetto implicava un "sì" a entrambi gli accordi. Il primo, che mirava a intensificare la collaborazione ospedaliera, è stato accolto dai due cantoni. Il secondo, che proponeva invece di riunire gli ospedali pubblici in una società anonima, ha avuto il 66,6% di voti favorevoli a Basilea campagna, ma è stato respinto da Basilea città con quasi il 56% di "no".

Oltre che sulla fusione degli ospedali, i cittadini di Basilea Città erano chiamati a esprimersi su altri oggetti, fra i quali l'applicazione, nel loro cantone, del Progetto fiscale 17 promosso dal Consiglio federale dopo l'affossamento della Riforma III della fiscalità delle imprese. La soluzione proposta dalle autorità è stata accettata da quasi il 78,8% dei votanti: essa introduce sgravi dell'ordine di 100 milioni all'anno per le aziende, accompagnati da 150 milioni di aiuti alla popolazione sotto forma di riduzione delle imposte sul reddito, assegni per i figli e contributi ai premi di assicurazione malattia.

A Basilea campagna, invece, il 50,7% dei votanti ha approvato un progetto di legge sulla tassazione del plusvalore derivante dall'inserimento di terreni in zone edificabili, o da cambiamenti di destinazione disposti nel quadro di misure di pianificazione del territorio.

Accolta nel canton Uri con il 69,5% di “sì” l’iniziativa per la regolamentazione dei grandi predatori, promossa dalla sezione cantonale dell’Unione svizzera dei contadini. Il testo chiede di introdurre nella Costituzione cantonale un articolo sulla protezione, sulla limitazione e sulla regolazione del numero di animali come lupi, linci e orsi. La consultazione ha tuttavia assunto un carattere più che altro simbolico: era stata infatti invalidata, in quanto contraria alle norme federali, l’idea iniziale di decretare un divieto di importare e liberare nella natura esemplari di grandi predatori.

I votanti di San Gallo hanno massicciamente approvato, con quasi il 70% di “sì”, un credito di 75 milioni di franchi per sviluppare, sull’arco di 8 anni, la formazione nelle tecnologie dell’informazione a tutti i livelli scolastici, dalle elementari fino all’università. La partecipazione al voto è stata del 34,7%.

Via libera a Ginevra per la nuova legge cantonale sulla laicità. Il testo, che proibisce segni esteriori di affiliazione religiosa a eletti e funzionari pubblici, è stata accolta con il 55,05% di voti favorevoli. I ginevrini hanno invece respinto l'introduzione di un'assicurazione cantonale obbligatoria per le cure dentistiche di base. Un'iniziativa in questo senso, presentata dal Partito del lavoro, è stata bocciata dal 54,76% dei votanti. Sorte analoga anche per un'altra iniziativa promossa dalla stessa formazione politica e volta alla creazione di una cassa d'assicurazione malattia e infortuni pubblica: "no" con il 55,54% di voti contrari.

Nel canton Zurigo i cittadini hanno respinto il progetto, sottoposto a referendum, che avrebbe consentito una parziale privatizzazione della distribuzione di acqua potabile. La revisione di legge in questo senso, approvata di stretta misura dal Parlamento cantonale, è stata infatti bocciata dal 54,6% dei votanti. Il progetto, sostenuto da PLR,UDC e PPD e avversato dalla sinistra, avrebbe in particolare consentito ai privati di acquisire fino al 49% del capitale delle aziende idriche distributrici.

Il 69,6% dei votanti si è inoltre espresso per il mantenimento dei corsi obbligatori per i proprietari di cani. La maggioranza borghese nel Parlamento si era invece pronunciata per la loro abrogazione. Il cantone, ricordiamo, dispone di una delle normative sui cani fra le più severe in Svizzera: essa prevede segnatamente un'interdizione per talune razze definite pericolose.

Domenica legata al rinnovo del Governo per Appenzello esterno. Dopo gli esiti del voto, l'Esecutivo rimane composto da due PLR, un UDC, un socialista e un indipendente. I 5 candidati in lizza domenica hanno infatti raggiunto già al primo turno la maggioranza assoluta richiesta. Confermati così in carica i tre ministri uscenti: Paul Signer e Dölf Biasotto, entrambi liberali-radicali, e l’indipendente Alfred Stricker. Fanno quindi il loro ingresso nell’Esecutivo Hansueli Reutegger (UDC) e Yves Noël Balmer (PS), che occuperanno i seggi lasciati rispettivamente da Koebi Frei e Matthias Weishaupt. Il prossimo 17 marzo i cittadini del cantone torneranno alle urne per ll rinnovo del Legislativo cantonale, eletto col sistema maggioritario (il secondo turno è in programma per il 20 aprile).

ARi

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