Anche per questa domenica alle urne, parallelamente al voto federale, hanno avuto luogo diverse votazioni di natura cantonale e locale.
Soletta non entrerà nel gruppo dei cantoni, fra i quali anche il Ticino, nei quali è riconosciuta una remunerazione minima. Il 58% dei votanti si è infatti espresso contro l’introduzione nel cantone di un salario minimo di 23 franchi all’ora. La misura, legata ad un’iniziativa del PS, puntava a “migliorare rapidamente ed efficacemente” la situazione di coloro che percepiscono meno di 4’000 franchi per un impiego a tempo pieno. Contro il testo si erano schierati sia il Governo che il Legislativo cantonali. Sempre oggi i solettesi hanno respinto anche, col 57,5% di “no”, una revisione della legge cantonale sull’energia, che puntava a fissare limiti vincolanti sulle emissioni prodotte dagli impianti di riscaldamento.
Ma sempre in tema di salario minimo, spicca anche il “no” emerso a Basilea Campagna. Qui era sottoposta agli elettori un’iniziativa dei sindacati per una remunerazione minima di 22 franchi all’ora. Il testo, che aveva unicamente il sostegno di PS e Verdi, è stato respinto dal 51,4% dei votanti. Il progetto, che prevedeva l’applicazione del salario minimo a tutti i dipendenti, andava quindi al di là del sistema in vigore dal 2022 a Basilea Città, dove non sono soggetti a obbligo di salario minimo i salari che sono coperti da una CCL.
Nel canton Berna non si dovrà procedere, entro il 2040, alla installazione di pannelli solari su tutti i tetti e le facciate adatti. L’iniziativa in tal senso dei Verdi è stata infatti respinta col 72% di “no”. Ha invece avuto successo il controprogetto meno restrittivo elaborato dal Gran Consiglio, il quale è stato accolto da quasi due terzi dei votanti. In base allo stesso le costruzioni esistenti sfuggiranno all’obbligo d’installazione, che si applicherà solo per quelle nuove e limitatamente ai tetti. La partecipazione è stata del 37,4%.
Nel canton Sciaffusa un nuovo modello di calcolo per le tasse di circolazione è stato nettamente respinto dal corpo elettorale: i “no” hanno infatti prevalso nella misura del 60,4%. La revisione, se fosse stata accolta, avrebbe determinato un considerevole calo dell’imposizione sui veicoli elettrici e un aumento, sul lungo periodo, delle tasse per i veicoli con motore a combustione. La partecipazione al voto è stata del 62%
Con un “sì” di misura, espresso dal 53,43% dei votanti, Friburgo ha approvato un credito di 56 milioni di franchi destinato alla costruzione, nella località di Givisiez, di un nuovo centro d’immagazzinamento per il patrimonio culturale del cantone. Con la nuova struttura si punta a centralizzare la conservazione di milioni di opere e oggetti, che attualmente sono ripartiti in una trentina di siti. Il credito doveva superare lo scoglio del referendum finanziario obbligatorio.
È stata nettamente respinta, nel canton Lucerna, l’iniziativa che puntava a introdurre il diritto di voto dai 16 anni a livello cantonale e comunale. Il testo, già avversato dal Governo e dal Parlamento del cantone, è stato bocciato con il 79,1% di voti contrari. L’iniziativa era stata promossa da una ventina di organizzazioni e partiti. Attualmente, ricordiamo, il voto dai 16 anni è un diritto riconosciuto solo nel canton Glarona. Respinti sono stati, negli ultimi anni, i tentativi di introdurlo in altri cantoni.
Oggi, alcuni cantoni, hanno inoltre vissuto una domenica elettorale nel senso stretto del termine. A Glarona la suppletiva per un seggio rimasto vacante in Governo ha sancito l’elezione del liberale-radicale Christian Marti: il parlamentare cantonale, già sindaco di Glarona dal 2010 al 2022, è stato designato con 4’758 preferenze. Al suo competitore, il candidato senza partito Marcel Lötscher, sono andati invece 1’493 voti. Marti assumerà quindi il seggio lasciato dal collega di partito Andrea Bettiga, il quale compirà 65 anni in marzo e deve dimettersi avendo raggiunto il limite di età per la carica in vigore nel cantone.
Ad Appenzello Esterno il Partito indipendente (la seconda forza cantonale) ha mantenuto il suo seggio nel Consiglio di Stato. I cittadini, chiamati ad eleggere il subentrante ad Alfred Stricker, hanno infatti scelto Susann Metzger, la quale aveva il sostegno del PS e dei Verdi liberali. La 47enne si è imposta su Barbara Giger-Hauser, candidata senza partito. Nuovo landamano è stato eletto senza sorprese l’UDC Hansueli Reutegger che era l’unico candidato alla guida del Governo.
In evidenza oggi anche alcune votazioni comunali. Nella città di Berna il corpo elettorale ha approvato un credito di 107 milioni per un nuovo complesso con piscina e pista del ghiaccio al Weyerli. Accolta anche una revisione normativa che consentirà agli 80 consiglieri comunali di farsi supplire, al massimo per 12 mesi nei 4 anni di mandato, per motivi di famiglia come la maternità o in caso di malattia.
A Zurigo invece i 125 consiglieri comunali non beneficeranno di indennità più consistenti per i loro mandati politici. I votanti della città hanno infatti respinto, con il 53,2% di “no”, un adeguamento che avrebbe aumentato tali indennità da 16’000 a circa 28’000 franchi all’anno.
A Lucerna è più lontana la costruzione di un nuovo teatro, fra il vecchio edificio e la chiesa dei gesuiti in riva alla Reuss. Il credito di progettazione di 13,8 milioni di franchi è stato infatti bocciato dal 57,9% dei votanti della città, mentre la partecipazione si è attestata appena al di sotto del 50%.
Respinta l'iniziativa verde
Telegiornale 09.02.2025, 12:30