Il secondo pacchetto di modifiche delle ordinanze relative alla legge federale sugli stranieri entrerà in vigore il primo gennaio 2019. Lo ha deciso mercoledì il Consiglio federale, specificando che tali prescrizioni prevedono incentivi e misure mirate a favorire l'integrazione.
L'attuale procedura di autorizzazione per l'esercizio di un'attività lucrativa da parte di rifugiati riconosciuti e di persone ammesse provvisoriamente verrà sostituita da una semplice notifica, permettendo ai datori di lavoro assumere personale in modo più semplice.
Nelle nuove ordinanze sono stati inoltre fissati anche i criteri d'integrazione che devono essere presi in conto nelle decisioni riguardanti le autorizzazioni. Sono state, ad esempio, specificate le esigenze linguistiche necessarie per il rilascio e della proroga di un permesso: maggiori sono i diritti legati allo status di soggiorno, più elevate sono le competenze richieste. Le aspettative quindi saranno maggiori per chi chiede un permesso di domicilio (C), rispetto a un permesso di dimora. I candidati dovranno anche dimostrare rispetto per i valori locali.
Se uno straniero non dimostra la volontà di integrarsi, le autorità possono decidere di subordinare il permesso di soggiorno a un accordo d'integrazione. Questo accordo sarà vincolante e un eventuale mancato rispetto implica sanzioni. Se i criteri non verranno soddisfatti, sarà possibile trasformare il permesso di domicilio (permesso C) in un permesso di dimora (permesso B).