Il rapporto del Consiglio federale che invita la SSR ad operare una riforma in considerazione della rivoluzione digitale non piace alla destra. La maggioranza della commissione delle telecomunicazioni del Consiglio nazionale l'ha giudicato incompleto e così, con 16 voti contro 9, ha chiesto un nuovo rapporto complementare entro fine anno. In particolar modo ci si aspetta che venga elaborato un modello che permetta al servizio pubblico di intervenire solo nei settori che non possono essere coperti dai privati. Dovranno anche essere precisate le conseguenze finanziarie dell'abbandono di alcune prestazioni da parte di SSR, come le serie televisive straniere o la diffusione di grandi avvenimenti. In terzo luogo la commissione vuole anche uno studio sulla distorsione della concorrenza nel settore audiovisivo e su internet.
Con 19 voti contro 4 la commissione ha poi votato per mantenere anche dopo il 2018 il divieto per la SSR di diffondere pubblicità in rete. La destra è riuscita a imporre la sua opinione grazie al voto decisivo della presidente Natalie Rickli, anche per quanto riguarda un'iniziativa di Gregor Rutz (UDC/ZH) che chiede di vietare le attività non previste dalla concessione.
ATS/CaL