La helpline messa a disposizione da Pink Cross ha ricevuto oltre 100 chiamate in tre mesi da parte di omosessuali rimasti vittime di violenze fisiche o verbali a causa del loro orientamento. Non si tratta di bagatelle, ha spiegato il direttore Bastian Baumann alla radio della Svizzera tedesca: ci sono sputi e spintoni, ma anche vere e proprie aggressioni che hanno causato ferite gravi.
L'associazione che difende i diritti di gay e lesbiche chiede che questi episodi vengano registrati come tali nelle statistiche di polizia: oggi infatti finiscono infatti nella medesima categoria di tutti gli altri atti violenti. Ufficialmente, quindi, "è come se non esistessero e di conseguenza la politica non se ne occupa".
Una deputata si sta però interessando alla questione: la consigliera nazionale del PBD Rosmarie Quadranti ha formalizzato la richiesta in un atto parlamentare e nella sua risposta il Consiglio federale si è detto tendenzialmente favorevole. Finora non si sono però visti atti concreti.
pon/SRF