Svizzera

Parmelin-UDC, il nodo Kosovo

Il ministro vuole prolungare Swisscoy di tre anni. Adrian Amstutz: il contingente deve andarsene prima

  • 23 novembre 2016, 00:32
  • 8 giugno 2023, 01:26
I soldati svizzeri partecipano alla missione di pace ONU in Kosovo dal 1999

I soldati svizzeri partecipano alla missione di pace ONU in Kosovo dal 1999

  • Keystone

I piani di Guy Parmelin che vuole prolungare l’impegno militare svizzero in Kosovo non piacciono al suo partito. Il consigliere federale è pronto a estendere la missione Swisscoy fino al 2019, quando saranno passati 20 anni dall’arrivo dei primi soldati impegnati nelle attività di pace dell’ONU. Uno scenario cui l’UDC si oppone, come chiarito martedì sera alla trasmissione “10vor10” dal capogruppo alle Camere Adrian Amstutz.

Il titolare del Dipartimento della difesa intende confermare l’impegno (costa 44 milioni all’anno), ma al contempo ridurre il contingente da 235 a 165 militi. E già domani, mercoledì, il Governo potrebbe dargli il suo benestare.

L’UDC invece chiede che l’esperienza si concluda entro fine 2018. “Attualmente il Kosovo dispone di 8’000 poliziotti che devono poter fare il proprio lavoro, un'impresa che risulta però difficile vista la presenza dei contingenti stranieri. Aiutandoli in questo modo non diventeranno mai autosufficienti, una vera catastrofe per un simile paese”, ha detto alla SRF Adrian Amstutz.

Dal TG12.30:

Diem/RG

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