L'industria meccanica, elettrotecnica e metallurgica svizzera è in grandi difficoltà e teme per il suo avvenire. Da gennaio sono stati cancellati 3’000 posti di lavoro ed entro la fine dell'anno il numero potrebbe raddoppiare, afferma in un comunicato Swissmechanic che difende gli interessi delle piccole e medie imprese del settore.
Le misure a corto termine per far fronte al rafforzamento del franco, secondo l’organizzazione, stanno perdendo efficacia: nella loro opera di risparmio e ottimizzazione le imprese sono giunte ai loro limiti. I tre quarti della produzione viene esportata: i margini si assottigliano da anni e il cambio sfavorevole non ha fatto che accentuare questa tendenza.
Swissmechanic rappresenta 1’400 aziende meccaniche, elettrotecniche e metallurgiche che danno lavoro a 70'000 persone e generano un fatturato di circa 20 miliardi di franchi.
Diem/ATS