La scelta di Philip Morris, che non intende rinunciare al suo ruolo di sponsor principale del padiglione svizzero a Dubai per l'Expo 2020, divide la politica, tra chi questa decisione la difende e chi invece grida allo scandalo.
Il socialista ginevrino Carlo Sommaruga, intervistato dalla RSI come rappresentate di chi si oppone, ha affermato che è "assolutamente scandaloso vedere Philppe Morris a Dubai nella rappresentazione della Svizzera". Secondo lui questa scelta è testimonianza di una nuova dinamica messa in atto dal Consigliere federale Ignazio Cassis per "delegare in parte la politica estera alle multinazionali".
Il liberale-radicale zurighese Hans-Peter Portmann dal canto suo, ha un’opinione completamente opposta. "Non ci trovo davvero nulla di riprovevole, nel nostro paese abbiamo una moltitudine di aziende globali, aziende che si attengono alle nostre regole e alle nostre leggi, che pagano le imposte e creano nuovi posti di lavoro", ha affermato. Inoltre, ha aggiunto che Philip Morris "è intenzionata a limitare i danni alla salute provocati dal fumo, ad esempio con le nuove sigarette elettroniche".
Anche il Dipartimento federale degli affari esteri si è espresso sulla vicenda, sottolineando che il tema della prevenzione è stato tenuto in considerazione e che per questo motivo Philip Morris dovrà sottostare a determinate limitazioni. Ad esempio sarà "visibile" sono in una zona del padiglione riservata a chi ha più di 21 anni e pubblicizzerà un solo prodotto, un'alternativa meno nociva alle attuali sigarette. Piano di sponsoring, che tuttavia deve ancora essere ancora approvato definitivamente da Ignazio Cassis.