Sono state quasi 40'500 (21'800 uomini e 18'680 donne) le persone che ogni anno, nel periodo 2011-2015, hanno sviluppato un tumore, il che corrisponde a 2'000 casi in più rispetto al precedente conteggio.
Una progressione -spiega l'Ufficio federale di statistica nella nota pubblicata martedì- che è da ricondurre soprattutto allo sviluppo demografico, caratterizzato da un deciso incremento del numero di anziani. Se ne deduce che il rischio, di per sé, non è progredito. Risulta invece in calo il tasso di mortalità, sceso nel giro di 30 anni del 37% per i pazienti di sesso maschile e del 27% per quelli di sesso femminile. Ciò significa che oggi, a parità di classe d'età, il rischio che una donna muoia di cancro è d'un quarto inferiore confrontando il dato con quello di tre decenni prima e per un uomo di oltre un terzo.
Tra gli altri temi trattati nella panoramica quinquennale si possono citare quello dei disturbi legati ai trasporti (nel 2017 ne era afflitto il 26% della popolazione, principalmente a causa del rumore), quello del consumo di canapa da parte dei giovani (uno su dieci ne aveva fatto uso nello stesso 2017) e quello delle spese per la sanità (originata nella misura del 20% da prestazioni a favore di ultraottantenni, ovvero per una fascia che rappresenta meno del 5% della popolazione).