Diecimila persone, il doppio rispetto al mese precedente, erano interessate dalla disoccupazione parziale a fine febbraio in Svizzera. Il dato è stato fornito da Johann Schneider-Ammann questa sera (lunedì) alla radiotelevisione romanda. È da ricondurre alla forza del franco. Il consigliere federale ritiene tuttavia che lo shock per l'abbandono del cambio a 1,20 sia stato inferiore alle previsioni e alla precedente impennata della moneta nazionale.
Nulla a che vedere, quindi, con i numeri registrati nel 2011: nel luglio e agosto di quell'anno, poco prima che la BNS introducesse la soglia minima, la disoccupazione parziale era sei o sette volte superiore.
Secondo le ultime cifre della SECO, alla fine dello scorso mese il provvedimento riguardava 600 aziende, contro le 211 di due mesi prima, quando (a fine 2014) erano colpiti 2'081 lavoratori.
pon/ATS