Il produttore di treni Stadler Rail e UNIA hanno raggiunto un’intesa per combattere gli effetti del nuovo cambio franco-euro. In cambio della protezione dei salari e dal licenziamento, il sindacato si è detto d’accordo, tra le altre cose, all’aumento delle ore lavorative passate da 39 e mezzo a 42 e mezzo alla settimana. L'accordo raggiunto è stato negoziato nel rispetto dell'attuale contratto collettivo di lavoro, che arriva tra l'altro a scadenza quest’anno. Il gruppo ha 3’000 dipendenti e un fatturato di circa 2 miliardi di franchi.
Il CEO di StadlerRail Peter Spuhler da settimane affermava di volere puntare all’aumento delle ore lavorative per potere mantenere in Svizzera, oltre che la produzione delle commesse pubbliche svizzere, anche le forniture per i clienti dell’Eurozona e del resto del mondo. Una parte di mercato sempre più rilevante per l’azienda produttrice, tra gli altri, dei nuovi convogli passeggeri per la linea del San Gottardo, il treno regionale Flirt TiLo nonché delle carrozze panoramiche della Ferrovia Retica. Due terzi dei convogli assemblati negli stabilimenti turgoviesi, ha confermato un portavoce alla RSI, sono destinati all'esportazione.
Le spiegazioni del sindacalista UNIA, responsabile a livello nazionale del settore industria, Corrado Pardini, nell’audio qui sotto.
Diem/RG
Dal Quotidiano
Più ore di lavoro anche alla V-Zug
Uno sviluppo analogo è stato deciso dal produttore di elettrodomestici V-Zug che, anch'esso in accordo con i rappresentanti del personale, ha stabilito di portare il tempo di lavoro dalle 40 alle 44 ore settimanali dal primo di marzo sino alla fine di maggio. Un portavoce ha indicato che i quadri aziendali, dal canto loro, rinunceranno al 10% dello stipendio fisso.
ATS/CaL