Insulti e aggressioni a sfondo omofobo si registrano anche in Svizzera, ma la frequenza non è quantificabile perché non esistono dati ufficiali. Il Consiglio nazionale, giovedì scorso, ha così approvato una mozione che chiede di rilevare statisticamente i crimini d'odio fondati sull'orientamento sessuale. Sul tema deve ancora esprimersi il consiglio degli Stati, ma per i diretti interessati si tratta già di un primo, importante passo.
Casi concreti
"All'improvviso abbiamo sentito alle nostre spalle qualcuno che gridava: siete gay? Siete gay? Ci siamo voltati e abbiamo visto tre giovani incappucciati. Abbiamo provato a ignorali e siamo andati avanti. Improvvisamente ci hanno picchiati", racconta ai nostri microfoni Micha Finkelstein. Il suo non è un caso isolato: a margine del gay pride di Zurigo dello scorso giugno si sono registrate almeno tre aggressioni a omosessuali e lo scorso maggio alcuni giovani, sempre nella città sulla Limmat, avevano assalito alcuni attivisti LGBT.
Il Pride colora Zurigo
Telegiornale 15.06.2019, 22:00
La help line per crimini d'odio contro omosessuali e transgender delle organizzazioni LGBT registra almeno due casi alla settimana. E la tendenza è in aumento, afferma Florian Vock di Pnk Cross: "Si inizia con insulti, nello spazio pubblico ma anche in case private e si arriva fino ad aggressioni violente, che portano anche a ricoveri in ospedale."
La conferenza dei comandanti delle polizie cantonali è scettica sulla richiesta di una statistica, perché dati come l'orientamento sessuale o la religione sono molto personali e sensibili.
"La Conferenza ritiene problematico il fatto che la polizia debba chiedere e documentare questi dati – si legge in un comunicato –. Non è raro inoltre che indicazioni affidabili sul movente di un atto possano essere ricavate solamente durante la procedura giudiziaria e non già a livello di rapporto di polizia".
La questione, secondo Vock, invece non è così complicata: “Se qualcuno mi ruba il borsellino, il movente è logico: è un furto. Se qualcuno viene picchiato e insultato come omosessuale, la cosa è chiara, è odio."
Secondo Pink Cross, le statistiche ufficiali permetterebbero di dimostrare che gli attacchi omofobi non sono casi isolati.