Piove in pianura, nevica in montagna

Le precipitazioni che stanno interessando gran parte della Svizzera italiana non sembrano voler cessare.

Se nei giorni scorsi a preoccupare era soprattutto il Lago Maggiore, che rischiava di straripare, oggi gli occhi sono puntati sulla neve, che è tornata a cadere in montagna. A San Bernardino la coltre bianca ha raggiunto i 20 centimetri.

La situazione ha creato disagi soprattutto a camionisti e automobilisti in transito sulla A13, chiusa questa mattina e riaperta solo nel pomeriggio per la presenza di coltre bianca tra Pian San Giacomo e Hinterrhein. Neve che caratterizzerà anche la giornata di giovedì, dopo un breve intervallo di sole previsto per domani.

I fiocchi che stanno cadendo da giorni sulle montagne, non solo della Svizzera italiana, hanno messo in allerta l'Istituto per lo studio della neve e delle valanghe di Davos.

Già ieri, nel loro bollettino giornaliero, i tecnici descrivevano la situazione relativa al pericolo di valanghe “critica”, specialmente lungo la cresta principale delle Alpi, dal Gran San Bernardo al passo del Bernina, e nel nord del Ticino.

La fonte principale di pericolo, veniva sottolineato, "è rappresentata dalle grandi quantità di neve fresca e soffiata depositatesi in questi giorni", soprattutto al di sopra dei 2500 metri.

La neve che questa mattina ha imbiancato le vette non solo della Svizzera italiana non è da ritenere un fenomeno straordinario.

A ricordarlo è MeteoSvizzera secondo cui: "i fiocchi caduti non sono all’ordine del giorno, non capitano tutti gli anni, ma non devono essere considerati un evento straordinario".

Stando ai meteorologi, infatti, a San Bernardino negli ultimi 40 anni è nevicato ben 24 volte nel mese in rassegna. Alcuni dati: il 24 maggio 1971, 10 centimetri; il 14 maggio 1978, 20 centimetri e il 27 maggio 1984, 16 centimetri di coltre bianca.

Le previsioni meteo per i prossimi giorni

Il bollettino delle valanghe