La Confederazione sostiene con un milione di franchi l'anno vari enti per la protezione dei consumatori: l'SKS, l'ACSI nella Svizzera italiana, la Fédération romande des consommateurs e il Konsumentenforum, ponendo quale condizione "un'informazione oggettiva e corretta" a destinazione del loro pubblico. Questo non è sempre il caso, secondo l'Unione svizzera delle arti e mestieri, che oggi (giovedì) ha indetto una conferenza stampa per criticare in particolare la svizzerotedesca SKS e le sue posizioni riguardo alla legge sui prodotti del tabacco o a quella sui cartelli.
"Con il pretesto di difendere una categoria, pratica una politica unilaterale tinta di ideologia, seguendo una sua agenda talvolta in contrasto con quella dei consumatori stessi", ha affermato Hans-Ulrich Bigler, direttore dell'organizzazione che rappresenta le piccole imprese. La consigliera nazionale Petra Gössi (PLR) intende presentare in autunno una mozione sul tema.
"Berna controlla l'uso dei fondi che elargisce", è la risposta di Sara Stalder dell'SKS, "fondi che inoltre rappresentano solo il 15% del budget. Il rimanente 85% viene raccolto direttamente e serve a finanziare il lavoro di lobbying".
pon/ATS
RG 18.30 del 28.08.14 - La corrispondenza di Roberto Chiesa