Svizzera

Pro e contro l'iniziativa

Si intensifica il dibattito sul testo sulle centrali atomiche in votazione popolare il 27 novembre

  • 21 ottobre 2016, 13:14
  • 8 giugno 2023, 00:26
L'iniziativa verte sui tempi di disattivazione degli impianti nucleari

L'iniziativa verte sui tempi di disattivazione degli impianti nucleari

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Si moltiplicano le prese di posizione sull'iniziativa "Per un abbandono progressivo del nucleare", che sarà sottoposta al popolo il prossimo 27 novembre. Il testo promosso dai Verdi, ricordiamo, prevede la disattivazione delle centrali di Beznau I e II e di Mühleberg già nel 2017, e lo spegnimento degli impianti di Gösgen e Leibstadt, rispettivamente nel 2024 e nel 2029.

Un comitato che riunisce ambienti economici favorevoli all'iniziativa - sceso in campo oggi, venerdì - sostiene che quest'uscita programmata dal nucleare potrebbe creare numerosi posti di lavoro negli ambiti dell'efficienza energetica, delle fonti rinnovabili e della tecnica delle costruzioni.

L'abbandono del nucleare già nel 2029, sempre secondo questo comitato, non determinerebbe quindi lacune negli approvvigionamenti di energia, ma si tradurrebbe in un rafforzamento del comparto idroelettrico, che attualmente versa in difficoltà per via del calo dei prezzi della corrente.

"Uno stop precipitoso"

Sul fronte del "no", raccomandato anche da Consiglio federale e Parlamento, si è già espresso un comitato che riunisce esponenti dell'UDC, del PLR, del PPD e del PBD. A detta di questo comitato, l'accettazione dell'iniziativa potrebbe risultare molto onerosa per i contribuenti.

La disattivazione degli impianti viene quindi giudicata precipitosa e tale da far mancare, già dal prossimo inverno, quasi il 15% della produzione di elettricità in Svizzera. Un quantitativo di energia, si sostiene, che non potrebbe essere sostituito con fonti rinnovabili in modo sufficientemente celere.

Red.MM/ARi

Dal TG20:

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