La crisi finanziaria non ha risparmiato Credit Suisse che ha reso noto, mercoledì, un importante piano strategico, che prevede risparmi per 3 miliardi di franchi e la soppressione di migliaia di posti di lavoro, sia in Svizzera sia all’estero.
Non solo, sono stati annunciati anche due aumenti di capitale, che dovrebbero permettere di raccogliere 6 miliardi di franchi. “E' una misura necessaria perché in seguito alla crisi finanziaria son cambiate le regole per quando riguarda la capitalizzazione delle banche. Nel confronto con altri istituti, l'attuale quota di capitale proprio del 10% è tra le più esigue, col previsto aumento supererà il 12 percento. Grazie a questo provvedimento potremo riconquistare la fiducia degli investitori, dei regolatori e soprattutto della nostra clientela” ha dichiarato ai microfoni della RSI Tidjane Thiam (ascolta l'intervista integrale in coda all'articolo).
In merito all’annunciata soppressione di impieghi, il nuovo CEO dei Credit Suisse ha assicurato: “Ci saranno delle ristrutturazioni, in particolare a Londra, dove abbiamo delle attività che possono esser trasferite altrove, ad esempio in paesi come la Polonia. In Svizzera nei prossimi tre anni prevediamo di ridurre gli effettivi di circa 1600 unità e pensiamo di farlo attraverso la fluttuazione normale del personale. Contrariamente a quanto speculato nelle ultime settimane, non ci sarà un drastico piano di licenziamenti”.
RG/bin
Dal TG20: