Non soltanto molti volti nuovi, all’inizio (lunedì) della nuova legislatura del Parlamento svizzero. Anche la disposizione dei deputati è completamente cambiata, soprattutto per adeguarsi alle mutate forze dei partiti. In questo rimescolamento, al consigliere nazionale ticinese Lorenzo Quadri è toccato uno dei posti più sfortunati: di fronte all’emiciclo, in angolo, quasi solo. Ma lui non vuole però parlare di assegnazione negativa.
“Si vede la sala da un’altra prospettiva… e poi la poltrona è più imbottita e ho un po’ più di spazio”, dice ridendo. “Poi naturalmente non ho chiesto io quel posto, e nessuno mi ha chiesto qualcosa…”.
Sull’assegnazione dei posti decidono i capigruppo. I deputati più influenti sono tradizionalmente quelli che si siedono in fondo, in modo da essere più vicini alla sala dei passi perduti, dove incontrano colleghi, giornalisti e lobbisti.
Il posto di Lorenzo Quadri è sotto la grande bandiera svizzera e sopra i banchi per i consiglieri federali. All’interno del gruppo UDC Quadri è ora l’unico esponente non democentrista assieme al nuovo deputato dell’Unione democratica federale. Oltre alla sua collega leghista Roberta Pantani, ha mancato la rielezione anche il rappresentante del Mouvement citoyens genevois.
“Faccio parte a tutti gli effetti del gruppo UDC”, conclude Quadri, “non mi sento un esponente di serie B solo perché arrivo da un altro movimento. La collaborazione è sempre stata buona e mi auguro che continui ad essere così.”
RG/Mattia Serena