Giovedì mattina ad Albachiara è stato ospite uno dei personaggi che di fatto caratterizzano il gossip e la vita politica (quando non sono la stessa cosa) nella vicina Penisola. Si tratta del senatore Antonio Razzi, 66 anni, emigrato da ragazzo a Emmenbrücke, nel canton Lucerna, e giunto alla notorietà grazie al suo massiccio accento abruzzese che ha scatenato la fantasia del comico genovese Maurizio Crozza e la devota attenzione del programma popolar-caustico "Le Iene".
Grazie a svariate sue frasi entrate nel gergo quotidiano, come "la mia amata Schvizzera", a non poche gaffes (in un’intervista disse di essere di proprietà di Silvio Berlusconi, "quello che lui mi dice, io faccio") e a prese di posizione originali come i giudizi positivi sulla Corea del Nord - che nel video qui di seguito paragona alla Confederazione - e sul dittatore Kim Jong-Un, che ha allegramente definito un "moderato", Antonio Razzi è assurto a un’incredibile popolarità.
Vero è che l’ex dipendente della Viscosuisse è passato dall’Italia dei Valori a Noi Sud, per poi scegliere Iniziativa Responsabile, il Popolo della Libertà e quindi Forza Italia – il che è un controsenso non da poco se si pensa che nel 2010 denunciò pubblicamente la presunta compravendita di deputati da parte di Berlusconi per poi passare tra le fila della sua formazione politica tre anni dopo. Da allora il senatore non ha più smesso di tessere le lodi del presidente del Milan, definendolo apertamente il suo "unico dio". Del resto, già nel dicembre 2011, la trasmissione "Gli Intoccabili" di La7 trasmise un video ripreso di nascosto all’interno del Parlamento italiano, nel quale si può sentire Razzi ammettere di aver votato la fiducia al Governo Berlusconi soltanto per un tornaconto economico personale.
Grande fan della Confederazione, proprio in Svizzera Razzi ha visto aprirsi contro di lui un procedimento penale tuttora in atto da parte della Federazione emigrati abruzzesi in Svizzera (FEAS) per uso personale dei fondi dell’associazione e del denaro destinato dalla regione Abruzzo per l’alluvione di Lucerna del 2005.
Criticato per le sue scarse competenze e palesemente in costante quanto assoluta ostilità con la grammatica italiana, per quanto sia stato due volte membro della Commissione parlamentare Cultura, Scienza e Istruzione e abbia scritto il libro (niente panico, tutte le frasi sono di senso compiuto) "Le mie mani pulite", Razzi è dal 1994 Cavaliere dell’ordine al Merito della Repubblica Italiana, anche se forse in cuor suo resta in trepidante quanto fiduciosa attesa di un attestato di pari importanza proveniente dalla "sua amata Schvizzera".
Red. MM/EnCa
Albachiara intervista Antonio Razzi
rsi 11.12.2014, 09:44
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