Le autorità dovrebbero avere 10 giorni di tempo dal momento del ritiro della patente per decidere se sospenderla in via preventiva. In caso contrario, ad esempio in attesa dei risultati tossicologici delle analisi del sangue, dovrà restituire il documento al titolare e potrà procedere solo quando sarà in possesso di indizi sufficienti per dubitare seriamente della sua idoneità alla guida.
È quanto prevede una modifica dell'ordinanza sull’ammissione alla circolazione (OAC) adottata mercoledì dal Consiglio federale e inviata in consultazione fino all'11 agosto prossimo, che ha dato seguito alla mozione inoltrata nel 2017 dall'allora consigliere nazionale PLR di Appenzello estero Andrea Caroni.
Una volta disposta la revoca preventiva, su richiesta del titolare della licenza l’autorità cantonale dovrà rivalutare il provvedimento ogni tre mesi. Circa i dubbi segnalati da privati sull’idoneità alla guida di un’altra persona, in futuro le autorità potranno garantire l’anonimato del segnalante "soltanto se quest’ultimo, oltre a farne richiesta, sarà in grado di giustificare un interesse da tutelare".
Professionisti, no alla doppia penalizzazione in caso di infrazioni lievi
Il Governo ha anche modificato l'ordinanza sul controllo della circolazione stradale (OCCS) riguardante l'alleggerimento delle sanzioni disposte nei confronti degli autisti professionisti. Questi ultimi potranno rimettersi al volante per lavoro anche durante il periodo di revoca della patente, ma solo nei casi di infrazione lieve e se la patente non è stata sospesa più di una volta nei cinque anni precedenti.
Spesso, infatti, la categoria professionale in parola rischia, oltre alla patente, anche il posto di lavoro: da qui la proposta di limitare il rischio affinché la misura amministrativa abbia conseguenze paragonabili per tutti, come richiesto dalla mozione di Edith Litscher-Graf (PS/TG).