Svizzera

Ricongiungimento famigliare, attesa ridotta

Il TAF, basandosi sulla legislazione della Corte europea dei diritti dell’uomo e occupandosi di un ricorso di una donna eritrea, ha abbassato il termine da tre a due anni

  • 7 dicembre 2022, 13:31
  • 20 novembre, 14:17
00:36

Radiogiornale delle 12.30 del 07.12.2022

RSI Info 07.12.2022, 14:00

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Di: ATS/dielle 

I richiedenti l'asilo ammessi provvisoriamente in Svizzera non dovranno più attendere tre anni per ottenere il ricongiungimento famigliare dei parenti stretti all'estero, ma solo due. Il Tribunale amministrativo federale, occupandosi di un ricorso di una donna eritrea e di suo figlio, ha infatti stabilito che ha diritto a ricongiungersi col marito da subito.

La madre e il figlio eritrei erano stati ammessi provvisoriamente nell'ottobre 2020 e nel marzo 2021 hanno chiesto che anche il marito e il padre venissero in Svizzera. La loro richiesta era stata rifiutata dalla Segreteria di Stato per la Migrazione (SEM) in quanto il periodo di attesa di tre anni non era scaduto.

La decisione, che cambia la prassi, è stata presa sulla base dell'articolo 8 della Convenzione europea dei diritti dell'uomo derivata da una sentenza del 2021 della Corte europea dei diritti dell'uomo (CEDU) su un caso danese che, adducendo il diritto al rispetto della vita familiare, riduce il termine d'attesa appunto a due anni.

Esame caso per caso

I giudici di Strasburgo hanno inoltre stabilito che, al di là dei due anni, le autorità devono esaminare ogni caso individualmente. In particolare, devono tenere conto, tra l'altro, dell'intensità dei legami familiari, dell'integrazione nel Paese ospitante, degli ostacoli alla vita familiare nel Paese d'origine e degli interessi del minore.

A seguito di questa giurisprudenza, la SEM e il Tribunale amministrativo federale devono modificare la loro prassi in materia di ricongiungimento familiare. La sentenza è definitiva e non può essere impugnata al Tribunale Federale.

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