La riforma dell'AVS "è necessaria e urgente" per garantire alle generazioni future un sistema di previdenza per gli anziani moderno e funzionante. E ci vuole il contributo di tutti. Lo ha detto, venerdì a Berna, un comitato interpartitico che riunisce rappresentanti di Centro, PLR, UDC, Verdi liberali e Partito evangelico svizzero (PEV) in vista della votazione federale del prossimo 25 settembre.
L'invito dei favorevoli: due "sì" alla Riforma AVS
Una votazione in cui i cittadini saranno chiamati a esprimersi sulla Riforma AVS 21, il cui obiettivo è di garantire il finanziamento del primo pilastro fino al 2030, in particolare mediante l'aumento dell'età pensionabile per le donne e l'incremento dell'IVA di 0,4 punti. Se non si agisce ora - hanno sottolineato i sostenitori - a partire dal 2029 il primo pilastro sarà nelle cifre rosse.
Per l'equilibrio dell'AVS e più flessibilità
La consigliera nazionale PLR Simone de Montmollin
"Questa riforma è favorevole a tutte le generazioni senza gravare sul costo del lavoro e tenendo conto delle conseguenze per le donne della generazione in transizione - ha detto la consigliera nazionale PLR Simone de Montmollin (GE) - pone le basi sia per ripristinare un equilibrio finanziario che rifletta la realtà demografica, sia per rendere più flessibile il pensionamento".
Con il pensionamento della generazione del baby boom - ha ricordato la liberale radicale ginevrina - il numero di beneficiari dell'AVS è in aumento rispetto alla popolazione attiva. Inoltre, anche l'aspettativa di vita sta aumentando. La riforma è necessaria in modo che anche i futuri pensionati ricevano la loro parte per poter finanziare i loro bisogni primari con le loro rendite.
Evitare tagli alle rendite
I relatori hanno ribadito che grazie ad AVS 21, la previdenza per la vecchiaia può essere assicurata per i prossimi anni senza tagli alle pensioni: "La riforma è un passo solido verso il futuro per tutti". Essa non solo garantirà rendite alle generazioni future, ma renderà il sistema più moderno e flessibile, in modo da adeguarsi alle necessità della nostra società.
La consigliera nazionale Lilian Studer (PEV)
Dal canto suo, Lilian Studer, consigliera nazionale PEV (AG), ha sottolineato che "coloro che possono e vogliono farlo dovrebbero poter continuare a partecipare in modo flessibile al mercato del lavoro": ciò si trasforma in una rendita pensionistica più elevata. Questo consente di conservare più a lungo il know-how dei lavoratori qualificati e i dipendenti possono ritirarsi gradualmente dall'ambiente di lavoro.
È necessario un doppio "sì"
Il comitato ha ricordato che i due oggetti in votazione il prossimo 25 settembre (il finanziamento supplementare dell'AVS mediante l'aumento dell'imposta sul valore aggiunto e la modifica della legge federale sull'assicurazione per la vecchiaia e per i superstiti) sono collegati: la riforma potrà entrare in vigore solo se entrambe le proposte di legge saranno approvate. "È importante che il 25 settembre si raggiunga un chiaro doppio sì e che quindi ci si assicuri insieme l'AVS".
La Riforma AVS 21 è stata adottata lo scorso dicembre dal Parlamento. La sinistra e i sindacati avevano annunciato il referendum già prima che terminassero i dibattiti.
La protesta del SEV alla stazione di Berna
Alla stazione ferroviaria di Berna è andata in scena, venerdì mattina, una protesta del Sindacato del personale dei trasporti SEV contro la prevista riforma dell'AVS. Uno striscione invitava i cittadini a respingere la proposta. Il sindacato è convinto che accettando la riforma, il passo successivo sarà un'ulteriore innalzamento dell'età di pensionamento a 67 anni per tutti.
A Berna uno striscione per dire "no" alla Riforma AVS 21
Sondaggio: AVS21 verso l'accettazione
Telegiornale 19.08.2022, 22:00