Il Consiglio degli Stati non vuole obbligare il Governo a rivedere il suo rapporto sul servizio pubblico radiotelevisivo. Contrariamente al Nazionale, la Camera dei cantoni ha respinto una proposta democentrista in tal senso.
Secondo il presidente Olivier Français (PLR/VD), il testo presentato in giugno – che invita la SSR a svolgere anche in futuro un ruolo cardine nel panorama mediatico pur adattandosi alla rivoluzione digitale – è completo, “anche se sappiamo che il Consiglio federale tornerà sul tema con nuove proposte".
Se il Governo difende lo statu quo, significa che il servizio pubblico radiotelevisivo svolge bene la sua funzione, ha precisato Géraldine Savary (PS/VD). L'esecutivo sostiene una SSR stabile dal punto di vista finanziario, grazie al canone e alla pubblicità. "Difenderla non significa minacciare l'esistenza dei media privati", ha aggiunto.
Il rapporto invita pure l’ azienda a collaborare con i privati e in Svizzera "anche i grandi media sono troppo piccoli se li si paragona alla concorrenza estera", ha ricordato pure la parlamentare vodese.
ATS/ludoC