Svizzera

Sanzioni CO2 su auto importate? Così non va

Il Controllo federale delle finanze invita a migliorare il sistema: "Grazie al potere d'acquisto più elevato in Svizzera, gli importatori scaricano le penalità sui clienti"

  • 4 maggio 2023, 05:59
  • 20 novembre, 18:01
Foto d'archivio

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  • Ti Press
Di: ATS/RG/G. Driussi/M. Ang./Sdr 

Le sanzioni CO2 sulle importazioni di auto inquinanti sono troppo deboli e hanno un effetto limitato. Il Controllo federale delle finanze (CDF) invita a migliorare l'attuale sistema, che si rivela controproducente.

Nel 2020, il traffico stradale rappresentava circa il 40% delle emissioni totali di CO2 in Svizzera. Una delle misure della legge sul CO2 prevede incentivi per gli importatori affinché propongano automobili meno inquinanti. Obiettivi di emissione calcolati individualmente sono quindi stati imposti ai mezzi importati. In caso di sforamento scatta una sanzione. Il totale di queste penalità nel 2021 è arrivato a 28 milioni di franchi.

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RG 07.00 del 04.05.23 - La corrispondenza di Gian Paolo Driussi

RSI Info 04.05.2023, 07:04

L'efficacia di questa misura lascia però a desiderare, secondo un audit pubblicato mercoledì dal CDF. Gli obiettivi in materia di emissioni non sono stati raggiunti, fatto che compromette la riuscita della legislazione sul CO2, volta a limitare il surriscaldamento del pianeta a meno di due gradi.

Sanzioni troppo blande

La Svizzera ha fissato sanzioni analoghe a quelle dell'Unione europea. In questo modo, il mercato elvetico non è più attrattivo di quello dei Paesi vicini per le importazioni di veicoli ad alte emissioni. Il CDF constata però che le sanzioni sono troppo blande per avere un vero impatto. Grazie al potere d'acquisto più elevato in Svizzera rispetto all'estero, gli importatori possono far gravare la penalità sulle spalle dei clienti.

Nei Paesi in cui la misura funziona, inoltre, è stata in generale completata con incentivi ai consumatori. Tasse al momento dell'immatricolazione o aumento dell'imposta sul veicolo a motore in funzione dell'emissione sono efficaci, sottolinea il CDF. In Svizzera misure simili sono applicate solo in alcuni cantoni e in maniera blanda.

Metodo controproducente

Il controllo dell'efficacia delle sanzioni dell'Ufficio federale dell'energia (UFE) si basa sulla media annua delle emissioni di tutti i veicoli nuovi immatricolati. Secondo l'organo di sorveglianza finanziario della Confederazione, le misure attuali sono in un certo senso controproducenti.

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RG 07.00 del 04.05.23 - Le considerazioni di Sebastian Dickenmann dell'Ufficio federale dell'energia, al microfono di Gian Paolo Driussi

RSI Info 04.05.2023, 07:05

Il metodo di calcolo tiene conto del peso: più è elevato, più i valori limite da rispettare sono alti. I veicoli elettrici e ibridi sono per natura più pesanti e i valori sono quindi più alti, senza che le emissioni del parco auto aumentino. Questo non incita a importare veicoli elettrici o ibridi più leggeri, si rammarica il CDF. Questi ultimi tipi dovrebbero quindi essere esclusi dal calcolo del peso medio della flotta.

"I parametri andrebbero cambiati"

Nel 2020 Tesla ha importato in Svizzera circa 2300 veicoli. Una flotta pulitissima, integrata però da 7'000 auto con motore a combustione. Perché mai? Il motivo si trova nelle sanzioni per chi importa mezzi le cui emissioni superano un determinato valore soglia: nel 2020, 95 grammi di CO2 per km. Dal momento che il calcolo per l'eventuale sanzione viene effettuato sull'intera flotta e non sui singoli veicoli, gli importatori si scambiano i modelli, al fine di restare sempre al di sotto della linea rossa.

Tesla, l'elettrica per eccellenza, abbassa dunque la media di una flotta. Per ogni Tesla nel 2020 sono stati importati 3 veicoli a combustione liberati da sanzioni. Andrea Häuptli, del Controllo federale delle finanze - proprio colei che ha condotto la ricerca sull'efficacia delle sanzioni all'importazione - in un'intervista alla RSI non si dice sorpresa. Spiega che "è permesso dalla legge" e che vi sono aziende che studiano queste genere di dinamiche facendone un business.

Insomma fatta la legge, trovato il guadagno. Un altro aspetto ritenuto problematico da Häuptli, riguarda i parametri di calcolo che - dice - andrebbero cambiati. Soprattutto "il modo in cui si calcola la sanzione e l'aspetto del peso".

Questo perché i veicoli elettrici o ibridi, pesando di più, vanno pure a falsare i risultati complessivi. Per il resto, guardando all'estero ma anche ai cantoni che conoscono il sistema bonus/malus con l'imposta di circolazione, a risultare efficaci sono le tasse - anche uniche, al momento dell'acquisto - che gravano sui veicoli più inquinanti.

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