Svizzera

Sanzioni svizzere, posizioni a confronto

Farinelli (PLR): “Giusto che il Parlamento indaghi; non abbiamo abbandonato la neutralità” – Marchesi (UDC): “Dovevamo mediare, non aderire alle misure dell’UE”

  • 3 aprile 2022, 23:45
  • 20 novembre, 18:21
04:35

Sanzioni contro Mosca, indaga il Parlamento

Telegiornale 03.04.2022, 22:00

Di: Telegiornale 

Il Parlamento vuole vederci chiaro sulle sanzioni imposte alla Russia per aver invaso l’Ucraina: ieri, la stampa domenicale ha rivelato che sono in corso accertamenti da parte della Commissione della gestione del Consiglio nazionale, soprattutto in merito ai problemi nell’applicazione dei provvedimenti. Si parla infatti di confusione nelle competenze e di dubbi sulle basi legali.

A fine febbraio, dopo qualche giorno di incertezza, il Consiglio federale aveva scelto di allinearsi all’Unione europea nell’emanare misure contro Mosca. Secondo il Sonntagsblick ci sono ora tre liste di persone da colpire: una in mano alla SECO, la seconda in mano al Dipartimento federale degli affari esteri, mentre l’ultima è quella, ormai vecchia, risalente all’annessione della Crimea.

Posizioni a confronto

In merito alle sanzioni e alla neutralità e alle verifiche del Parlamento, il Telegiornale ha intervistato due consiglieri nazionali ticinesi: Alex Farinelli del PLR e Piero Marchesi dell’UDC.

“È un’attività normale del Legislativo: le commissioni hanno proprio lo scopo di approfondire tematiche importanti – spiega Farinelli –. Per esempio, c’è in corso un’indagine sull’acquisto degli F-35, ce ne sono state sulla pandemia e sul funzionamento dei tribunali, quindi fa parte della normale attività parlamentare che le commissioni della gestione, quando si ha a che fare con un tema particolarmente sensibile, lo approfondiscano affinché il Parlamento eserciti il ruolo di alta vigilanza sul Consiglio federale”.

In merito alla neutralità, Farinelli aggiunge: “Non c’è stato un abbandono. In questo caso c’erano varie questioni da soppesare per decidere se aderire o meno alle sanzioni”.

“L’UDC è da sempre piuttosto critica in merito all’adozione di sanzioni contro Mosca, ma soprattutto per il modo con il quale sono state adottate – dichiara per parte sua Marchesi –, piuttosto che preferire la via diplomatica, mettendo a disposizione i buoni uffici della Svizzera per cercare di fare da piattaforma della pace, ha preferito prendere posizione in modo molto chiaro e con modalità che non sono consone”.

La neutralità “non è come la percepiamo noi, ma semmai come la percepiscono gli altri paesi”, aggiunge il consigliere nazionale dell’UDC, “e purtroppo l’analisi è stata impietosa: la Svizzera ha abbandonato la sua neutralità. È ovvio che bisogni condannare l’attacco della Russia all’Ucraina ma sul come agire c’è parecchio da dire e a nostro avviso la Svizzera doveva fungere da mediatore e non aderire in modo acritico a tutte le sanzioni dell’UE che di fatto stanno dimostrando di non produrre l’effetto sperato”.

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