Le rive del Lemano ospitano per tre giorni la capitale della diplomazia scientifica. Giovedì si apre infatti il primo vertice dell’Anticipatore della scienza e tecnologia di Ginevra (GESDA), una fondazione lanciata nel 2019 da Confederazione e autorità ginevrine per favorire incontri e scambi tra il mondo diplomatico e quello scientifico.
Lo scopo è di evitare che i ricercatori non sappiano quale sarà il potenziale impiego delle loro scoperte, e che i diplomatici non siano a conoscenza delle novità tecnologiche che potrebbero aiutare nella soluzione di un problema globale. Si vuole così evitare che i passi avanti della scienza siano usati esclusivamente da alcuni governi o aziende.
Sotto la lente delle 800 personalità dei due mondi, metà in presenza e metà a distanza, ci saranno 216 potenziali scoperte dei prossimi 5, 10 e 25 anni, in quattro campi scientifici: rivoluzione quantica e intelligenza artificiale, potenziamento umano, ecorigenerazione e geoingegneria, scienza e diplomazia.
Nei prossimi 25 anni i numerosi scenari previsti vanno dal potenziale nel campo delle cure dell’intelligenza artificiale alla possibilità di avere una produzione energetica all’80% rinnovabile.
Con la piattaforma pubblica lanciata giovedì, il GESDA vuole anche diventare uno strumento di democratizzazione della scienza.