Una scuola cattolica e solo per ragazze è doppiamente discriminatoria, secondo il Tribunale federale, che in una sentenza di venerdì ha accolto un ricorso dei Giovani Verdi sangallesi contro il contratto concluso fra il Comune di Wil e la scuola secondaria femminile di Santa Caterina, conosciuta come “Kathi” nella regione e nota anche per essere stata frequentata qualche decennio fa dalla attuale presidente della Confederazione Karin Keller-Sutter.
Il futuro dell’istituto - frequentato gratuitamente da circa 150 allieve perché finanziata da soldi pubblici - ora è incerto e potrebbero esserci ripercussioni anche per altre strutture in Svizzera.
Secondo i giudici di Mon Repos, insomma, la situazione attuale non è compatibile con il dovere di neutralità confessionale delle scuole pubbliche e viola il principio della parità di trattamento. Il chiaro orientamento cattolico (scandito anche negli appuntamenti religiosi quotidiani per le ragazze, dove la partecipazione è almeno sulla carta volontaria) e la separazione dei sessi violano i diritti fondamentali sanciti dalla Costituzione. Eccezioni all’insegnamento misto possono essere ammissibili in determinate materie ma non in maniera sistematica, sancisce Mon Repos.
Il TF si è pronunciato con tre voti contro due, annullando quando stabilito in precedenza dalla tribunale amministrativo di San Gallo e cancellando così anche la decisione comunale risalente al 2016.
La “Kathi”, che rivolge un’attenzione particolare alla musica ed era stata fondata da suore all’inizio dell’800, ha già preso posizione dopo la sentenza, che definisce “sorprendente” perché mette in discussione una storia lunga 200 anni. Il consiglio di fondazione che la dirige si riunirà presto per decidere il da farsi, ma prima di tutto si attendono le motivazioni scritte. Nell’attesa, l’insegnamento è garantito.